Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
Il film è basato sulla (breve) vita di Gareth Jones, giovane gallese prima collaboratore di Lloyd George, allora primo ministro britannico, poi giornalista free-lance specializzato nella nobile arte di cacciarsi nei guai. Corrispondono a verità storica tutte le principali vicende della vita del giovane Gareth, così come vero è Walter Duranty, il Premio Pulitzer e le sue deviazioni sessuali narrate nella scena della festicciola a casa sua. Di posticcio c'è invece George Orwell che troviamo all'inizio e alla fine del film, non risulta che i due si siano mai conosciuti, e fare intendere che Orwell si sia ispirato a Jones per scrivere "La Fattoria degli Animali", è ipotesi sì suggestiva, ma per niente corroborata da prove o testimonianze.
La regia di Agnieszka Holland è pregevole, ardita a tratti, con qualche licenza poetica, le inquadrature sono sovente coraggiose ed efficaci, pregevole la fotografia con un contrasto molto evidente, anche nelle scene in interno, e una dominante grigio-verde che sfocia spesso in un simil bianco e nero, soprattutto nelle scene in Ucraina. Buona la prova degli attori, James Norton, il protagonista, ricorda parecchio Enzo Jannacci, solo più alto, Vanessa Kirby è paciosetta anzichenò, Peter Sarsgaard è viscido e mellifluo, fornisce la prova migliore. Scenografia bellissima, soprattutto la parte finale in Galles, e qualche gioiello come la locomotiva che entra nello schermo eruttando faville e scintille nell'oscurità. Concludendo, la pellicola è ben riuscita, da vedere, sia per scoprire cosa sia l'Holodomor, almeno per chi, come il sottoscritto, lo ignori, sia per lo spessore squisitamente artistico. Attenzione: trattasi di film un po' deprimente, da vedere preferibilmente nel pomeriggio di una giornata di sole, parecchie ore prima di coricarsi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta