Regia di Roger Corman vedi scheda film
Classico della filmografia horror degli anni '60, con un Roger Corman che dimostra un grande gusto per le scenografie (influenzerà, in questo, registi come Lucio Fulci e Mario Bava). Il film, infatti, è impreziosito da scenari in cui dominano spesse nebbie e rami spogli.
Per quanto riguarda il soggetto, siamo alle prese con un gotico con tutti i pregi (l'atmosfera cupa e tenebrosa) e i difetti (la lentezza del ritmo e i telefonati sviluppi narrativi) tipici di questo filone cinematografico. Abbiamo l'immancabile castello, le presenze demoniache (nella fattispecie costituite da esseri deformi nati dall'accoppiamento tra gli Antichi e gli umani) e le donzelle che cadono vittime del "cattivo" di turno. Curiosi gli espliciti omaggi a Lovecraft (il protagonista si chiama Dexter Ward; vengono citati il Necronomicon e gli Antichi) che offrono qualcosa in più, rispetto ai tradizionali gotici, allo spettatore che vede il film soltanto adesso.
Carente il make up (i deformi indossano, visibilmente, guanti e maschere in lattice).
Maiuscolo, come al solito, Vincent Price, onesti tutti gli altri.
Buona la regia di Corman (per l'epoca, è un film senz'altro sinistro), idem la fotografia.
Da segnalare la scena in cui Ward e sua moglie si imbattono, per la prima volta, con i cittadini deformi (sarà citata da Bianchini per il suo "Custodes Bestiae"
In definitiva, un'opera che risente molto dello scorrere deglo anni e che potrebbe, anche per questo, non esaltare lo spettatore avvezzo a certi tipi di film (non c'è molta originalità, almeno se non si considera l'anno di uscita dell'opera). Voto d'epoca: 7.5. Voto al 2010: 6+
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