Regia di James Gray vedi scheda film
Ho visto questo film, reso disponibile in una nota piattaforma, con ottima predisposizione mentale (per me conta molto l'approccio con cui ci si avvicina a qualsiasi forma d'arte), ancora con il bruciante rimorso di non averlo visto al cinema (sembra un secolo fa, di questi tempi). Amo la fantascienza in tutte le sue declinazioni e questo film sembrava promettere una esperienza visiva intrigante ed una storia appassionante. Alla fine, però, pur consapevole di aver visto un film comunque accettabile e meritevole, sono rimasto deluso.
Più passano i giorni e più tornano in mente i difetti, più che i pregi.
Partendo da questi ultimi, mi hanno convinto le rappresentazioni dei viaggi interplanetari, della loro fatica per l'uomo, dell'ostilità gelida dello spazio,delle immense distanze e della (pre)visione di un futuro non così lontano in cui l'umanità ha colonizzato pianeti del nostro sistema solare (concettualmente non così lontano, anche se lo è scientificamente, ossia qualcosa che la nostra mente può concepire come verosimile). Il tutto corredato da una colonna sonora imponente e riconoscibile, che resta in testa come una eco avvolgente.
I difetti, però, sono, a mio avviso plurimi e si possono condensare in un unico concetto ossia il de ja vu: 1) Tommy Lee Jones non è una parafrasi del Col. Kurtz e in genere di Cuore di Tenebra? 2) I monologhi intimisti e riflessivi del protagonista (un comunque bravo Brad Pitt) non sono troppo alla Terrence Malick ed alla fine un pò retorici e quasi stucchevoli? 3) La battaglia motorizzata (in un curioso silenzio) sulla superficie lunare non è un pò Mad Max? 4) Perchè Donald Sutherland è sempre connesso con vicende spionistiche ed è sempre, sia pure per poco, lui che svela il complotto come in JFK? 5) Il ruolo di Liv Tyler (poco più di un cameo) non è la versione zippata di quello, ben più significativo, in Armageddon?.
Ci sono poi degli snodi narrativi onestamente criticabili: lo scimmione assassino che vive dentro il convoglio abbandonato nello spazio; la salita al volo del protagonista sul razzo interestellare in partenza, quasi stesse correndo per prendere un treno regionale; la lotta finale padre/figlio, con il lasciarsi andare del primo alla deriva dopo aver avuto ragione delle forze di un figlio ben più giovane e valente, del quale, all'inizio del film, sono celebrate le qualità fisiche e mentali.
Tutte queste domande ed altre ancora, mi hanno fatto propendere per una valutazione ai limiti della sufficienza, forse generosa, perchè basata sulla passione per il genere e per gli aspetti che mi hanno colpito positivamente.
Da vedere? Sicuramente si. Da rivedere? Purtroppo direi di no.
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