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Ad Astra

Regia di James Gray vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ad Astra

di 0372
5 stelle

Ho visto questo film, reso disponibile in una nota piattaforma, con ottima predisposizione mentale (per me conta molto l'approccio con cui ci si avvicina a qualsiasi forma d'arte), ancora con il bruciante rimorso di non averlo visto al cinema (sembra un secolo fa, di questi tempi). Amo la fantascienza in tutte le sue declinazioni e questo film sembrava promettere una esperienza visiva intrigante ed una storia appassionante. Alla fine, però, pur consapevole di aver visto un film comunque accettabile e meritevole, sono rimasto deluso.

Più passano i giorni e più tornano in mente i difetti, più che i pregi.

Partendo da questi ultimi, mi hanno convinto le rappresentazioni dei viaggi interplanetari, della loro fatica per l'uomo, dell'ostilità gelida dello spazio,delle immense distanze e della (pre)visione di un futuro non così lontano in cui l'umanità ha colonizzato pianeti del nostro sistema solare (concettualmente non così lontano, anche se lo è scientificamente, ossia  qualcosa che la nostra mente può concepire come verosimile). Il tutto corredato da una colonna sonora imponente e riconoscibile, che resta in testa come una eco avvolgente.

I difetti, però, sono, a mio avviso plurimi e si possono condensare in un unico concetto ossia il de ja vu: 1) Tommy Lee Jones non è una parafrasi del Col. Kurtz e in genere di  Cuore di Tenebra? 2)  I monologhi intimisti e riflessivi del protagonista (un comunque bravo Brad Pitt) non sono troppo alla Terrence Malick ed alla fine un pò retorici e quasi stucchevoli? 3) La battaglia motorizzata (in un curioso silenzio) sulla superficie lunare non è un pò Mad Max? 4) Perchè Donald Sutherland è sempre  connesso con vicende spionistiche ed è sempre, sia pure per poco, lui che svela il complotto come in JFK? 5) Il ruolo di Liv Tyler (poco più di un cameo) non è la versione zippata di quello, ben più significativo, in Armageddon?.

Ci sono poi degli snodi narrativi onestamente criticabili: lo scimmione assassino che vive dentro il convoglio abbandonato nello spazio; la salita al volo del protagonista sul razzo interestellare in partenza, quasi stesse correndo per prendere un treno regionale; la lotta finale padre/figlio, con il lasciarsi andare del primo alla deriva dopo aver avuto ragione delle forze di un figlio ben più giovane e valente, del quale, all'inizio del film, sono celebrate le qualità fisiche e mentali.

Tutte queste domande ed altre ancora, mi hanno fatto propendere per una valutazione ai limiti della sufficienza, forse generosa, perchè basata sulla passione per il genere e per gli aspetti che mi hanno colpito positivamente.

Da vedere? Sicuramente si. Da rivedere? Purtroppo direi di no.

  

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