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Ad Astra

Regia di James Gray vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ad Astra

di axe
7 stelle

In un prossimo futuro, nonostante la conquista del sistema solare, la nostra specie non perderà le sue caratteristiche; al progresso tecnologico non corrisponderà un'elevazione morale. Bassezze, intrighi, malaffare, continueranno ad essere parte delle cose umane. In questo contesto, accade che il nostro pianeta sia investito da misteriosi "picchi di energia", in grado di causare esplosioni ed incidenti. E' accertato un legame tra questi fenomeni ed una missione di esplorazione, di cui si sono perse le tracce da anni, mentre il veicolo spaziale si trovava nei persi del pianeta Nettuno. Ritenendo che il capo missione, Clifford McBride, sia ancora vivo ed abbia una diretta responsabilità negli eventi, l'ente spaziale statunitense Spacecom affida al figlio di questi, Roy, di formazione militare, considerato estremamente razionale ed in grado di dominare i suoi sentimenti, il compito di recarsi su Marte, in un avamposto militare immune ai "picchi", per registrare ed inviare un messaggio al padre. Il viaggio dalla terra a Marte, con tappa sulla luna, non è semplice. Inoltre, appreso che lo Spacecom sulla missione di Clifford, denominata Progetto Lima, sa più di quanto voglia ammettere, trova il modo di intrufolarsi a bordo di un'astronave diretta verso Nettuno, con intenti distruttivi. Potremmo ascrivere questo film al genere della "fantascienza filosofica". Il regista non vola molto con la fantasia nell'immaginare il futuro dell'umanità, ed anzi, riproduce nella società del domani tutto quanto appartiene alla nostra, nel bene e nel male. Non descrive nè una terra devastata da chissà quale calamità, nè strabilianti meraviglie tecnologiche o particolari sconvolgimenti sociali. Le potenze terrestri si litigheranno le risorse minerarie della Luna, il cui spazioporto è rappresentato non molto diverso da un moderno aereoporto; sulle astronavi "scientifiche" non si rischia la vita per condurre mirabolanti esperimenti, ma per una cattiva custodia di babbuini-cavia; i "pionieri" dell'esplorazione spaziale hanno lasciato campo libero a personaggi molto più ordinari, e mediocri. Tutto ciò è raccontato in retrospettiva dalla voce narrante del protagonista, Roy, un uomo che sotto la dura scorza di persona estremamente razionale, porta la sofferenza per un rapporto quasi inesistente con quello stesso padre di cui è alla ricerca, la quale lo ha reso apparentemente anaffettivo - si mostra indifferente all'abbandono della giovane moglie, la quale gli rimprovera disinteresse ed apatia. Proprio per tale connotato, lo Spacecom, sempre molto attento a tenere sotto controllo le emozioni degli astronauti, sceglie Roy per tentare il contatto con Clifford. Ma sopprimere un sentimento innato non è possibile; pertanto, lo stesso Roy sceglie di recarsi, contro la volontà dell'ente spaziale, alla ricerca del padre, dopo aver appreso che egli è responsabile della morte dell'equipaggio della sua astronave, sacrificato in mome del suo progetto di ricerca di vita extraterrestre. Trova il padre, identifica nel motore dell'astronave alla deriva intorno a Nettuno la causa dei "picchi", e si confronta con il genitore, che sceglie di non seguirlo nel viaggio di ritorno, e di morire nel cosmo, dopo una vita trascorsa a studiarlo, per trovare tracce di intelligenza aliena. Le riflessioni del protagonista circa gli eventi sono particolarmente amare; egli lamenta come l'epopea dell'esplorazione spaziale non abbia portato ad alcuno sviluppo morale della specie umana, e come non vi sia possibilità che le speranze ed i sogni stimolo della conquista delle stelle possano portare a qualcosa di buono e/o concreto. La vicenda del padre Clifford è, in tal senso, esemplare. Pur di dar soddisfazione alla sua speranza ha condannato i suoi compagni di viaggio - desiderosi di tornare a casa - a morte e sè stesso a lunghi anni di isolamento, trascorsi in ricerche infruttuse. Tutto ciò, comprende Roy durante i mesi di solitudine del lungo viaggio, non ha portato che dolore e rimpianti. Pertanto, egli rivaluta l'importanza dei rapporti umani, comprendendo che solo sulla terra e con i suoi simili, si possa cercare una vera felicità. Questo è un punto di vista che ritengo solo in parte condivisibile. E' evidente come tale conclusione sia determinata dal brutto rapporto Roy e suo padre, per chiara responsabilità di quest'ultimo, che Clifford freddamente dichiara. Buona interpretazione per Brad Pitt, un uomo che appare sempre tormentato, non tanto per come lo vediamo su schermo, quanto per le descrizioni che egli fa di sè stesso. Il ritmo del film è assai lento; gli eventi sono rarefatti, costantemente accompagnati dalla voce narrante. Interessanti le ambientazioni, rappresentanti per lo più interni di veicoli spaziali, il vuoto cosmico, ricostruzioni di basi terrestri su luna e Marte, avveniristiche eppure già decandenti, trascurate, polverose. Qualche buco nella sceneggiatura e - ovviamente - una scarsa attinenza con la realtà possono infastidire. Tuttavia, mi sento di dare un giudizio positivo su quest'opera, la quale, prendendo a pretesto un intreccio molto semplice, esprime un punto di vista - non pienamente condivisibile - sulla felicità e sul benessere, le ricerche dei quali non devono essere legate alle promesse di un progresso scientifico, ma alle cose semplici e concrete che abbiamo intorno.

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