Regia di James Gray vedi scheda film
VENEZIA 76 - CONCORSO "Sino alle stelle"... o quasi, comunque fino a Nettuno, passando tramite la Luna, colonizzata dai pirati, e le sabbie rosse di Marte. In un prossimo futuro, una ondata di energia misteriosa, oltre a distruggere parte di un satellite orbitante poco sopra la stratosfera, uccidendone molti membri dell'equipaggio, causa diverse altre problematiche e catastrofi in vari punti del pianeta. La ragione di tutto ciò pare legarsi alla presenza di flussi instabili di antimateria la cui origine è da attribuirsi al lavoro di una sonda spaziale inviata trent'anni prima verso il pianeta Nettuno, con un equipaggio a bordo, ma di cui da oltre quindici non si hanno più notizie.
La missione aveva come scopo la ricerca di nuove forme di vita intelligenti nell'universo, oltre il Sistema Solare, per procedere, in caso positivo, eventualmente ad un progetto di colonizzazione dei nuovi spazi. Salvatosi per un soffio dall'incidente sul satellite di cui sopra, l'astronauta Roy McBride viene convocato per raggiungere la missione andata perduta, tenendo conto che il responsabile della stessa era suo padre, valoroso uomo dello spazio di cui si sono perse le tracce assieme agli altri. Dopo un viaggio costellato di mille insidie e segreti svelati poco per volta, il nostro uomo riuscirà a trovare l'ostinato genitore e a scongiurare la minaccia che incombe sul nostro pianeta, dovendo accettare l'amarezza di una doppia sconfitta di fondo, che in questa sede sarebbe poco serio rilevare a tradimento.
Ha i toni epici di un complesso viaggio "conradiano", il nuovo ambizioso progetto del grande regista James Gray. Anzi DEL viaggio conradiano per eccellenza: quello di Cuore di tenebra. Ma il pessimismo di fondo e il concetto di attesa di un qualcosa che è destinato a rimanere un'incognita, ricorda da vicino l'ossessione di Buzzati e del suo capolavoro assoluto che è Il deserto dei Tartari. Cosi come l'ossessione della ricerca e della conquista potrebbero pure far tornare alla mente le medesime smanie di un simil Achab di Melville in Moby Dick. Gray procede solenne e serioso anche rischiando l'accumulo eccessivo (i pirati sulla Luna, l'attacco delle scimmie impazzite ecc.) di situazioni davvero improbabili, soprattutto se legate ad un futuro cosi prossimo.
Ma Ad Astra convince appieno grazie anche alla prova stavolta davvero superlativa di Brad Pitt, qui come spesso accade nei film in cui appare, pure produttore, a cui è stato saggio accostare un attore di charme come Tommy Lee Jones, che non sarà mai il Kurtz di Brando, ma di cui ci si riesce ad accontentare e a restarne pienamente soddisfatti. Oltre all'altro rassicurante "space cowboy" eastoniano Donald Sutherland, in un ruolo fugace e di puro contorno, è pur bello ritrovare la sempre avvenente Liv Tyler, qui nei panni effimeri della moglie del nostro protagonista. Con Ad Astra James Gray si conferma, per stile e solidità di direzione, uno dei registi di punta dell'attuale panorama cinematografiico americano.
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