Per scegliere gli attori del film "Salaam Cinema", il regista Makhmalbaf fa pubblicare un annuncio sul giornale. Tra le migliaia che rispondono si presenta anche un ex poliziotto: i due si sono già incontrati vent'anni prima quando il regista, che miltava nell'opposizione al regime dello Scià, lo aveva accoltellato per sottrargli la pistola. Il poliziotto gli aveva sparato e Makhmalbaf aveva passato quattro anni in carcere.
Note
Il film prosegue una feconda tradizione del cinema iraniano (cui ci ha abituati, per esempio, Kiarostami), cioé quella di un cinema metatestuale che parla continuamente di sé e nel quale la linea tra finzione e realtà sembra sempre sul punto di frantumarsi.
Makhmalbaf mette in scena un esibito esercizio di meta cinema. La purezza si fa strada tra i ricordi dell'opposizione allo Scia e un presente che si vuole testimoniare attraverso la macchina da presa. E tutto si confonde. Perchè il cinema rincorre la vita e la vita si lascia tranquillamente sedurre dal cinema. Quando la semplicità è un' arte.
Un GRANDE piccolo film oppure un piccolo GRANDE film. E' lo stesso. Girato con delicatezza,
intelligenza, conoscenza e grande amore per il cinema e le persone che lo creano e lo vivono. E
senza bisogno di tripudio di effetti speciali (che pure amiamo). La simpatia dell'ex poliziotto, un pò
orso ed un pò sempliciotto, è proverbiale e i due ragazzi sono talmente imbranati e naturali da… leggi tutto
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Commenti (1) vedi tutti
Makhmalbaf mette in scena un esibito esercizio di meta cinema. La purezza si fa strada tra i ricordi dell'opposizione allo Scia e un presente che si vuole testimoniare attraverso la macchina da presa. E tutto si confonde. Perchè il cinema rincorre la vita e la vita si lascia tranquillamente sedurre dal cinema. Quando la semplicità è un' arte.
commento di Peppe Comune