Regia di Steve Buscemi vedi scheda film
Certo dal cinema che ha fatto Buscemi ci si potrebbe aspettare tematiche diverse, ed invece in questo film di debutto come regista, ha scelto l'indipendenza per eccellenza, nel senso un cinema indipendente che viene da lontano, ed è quello vero e non solo da atteggiamento. Un discorso di vita, di crisi e quindi di riflessione, scendendo abbastanza nel basso degli inferi, per pensare di prendere la vita dal verso giusto. Un bel film che dopo un inizio sbalestrato, come sbalestrata è la vita dei personaggi del film( ed una volta tanto il titolo italiano inquadra bene), ci fa entrare nei meandri dei personaggi ed in particolar modo in quelli del protagonista, da cui si apprende al sua crisi interiore e la sua presa di coscienza faticosa, ma certa. Buscemi parte con le idee ben chiare, avendo scritto e sceneggiato, oltre che diretto e la scelta del cast stessa, lontano da idee divistiche, centra il bersaglio. La presenza di Seymour Casssel è la scelta giusta per capire la chiave del cinema che l'attore e regista ha in mente e apprezza e cioè Cassavetes, senza però dimenticare Altman.
Una storia stretta nell'angolo del male di vivere
Ottimo debutto, da vero regista consumato
L'amico che si è preso la sua ragazza, e che vive nel dubbio perenne, ottima interpretazione
Sa perfettamente prendere i momenti giusti e rendere il personaggio per quello che è
La parte dello zio: impagabile
La ragazzina che si fa coinvolgere nel gioco sentimentale al di sopra dell possibilità di Tommy
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