Appoggiati al bancone di un bar, con davanti un bicchiere grande di birra e uno piccolo di scotch, ammazzano il tempo così, quasi in famiglia: c'è il vecchio Bill, arrampicato sullo sgabello personale, che ogni tanto perde il respiro, ma non si stacca mai dal whisky, una coppia matura, i due baristi Vic e Connie e Tommy, giovane meccanico simpatico e sfaccendato, che ha perso il lavoro e la fidanzata.
Note
Esordio nella regia di Steve Buscemi che ha stile, misura e idee chiare. Nonostante la sua amicizia con Tarantino, il suo modello di riferimento cinematografico è soprattutto Cassavetes, del quale ammira il lavoro con gli attori e il rispetto dei personaggi e al quale paga un esplicito omaggio, scegliendo Seymour Cassel.
Buscemi racconta con molto garbo e intensità le storie di un gruppo di personaggi che si ritrovano sovente al bar. Si tratta sicuramente di un ottimo esordio alla regia. Voto 7,5
Certo dal cinema che ha fatto Buscemi ci si potrebbe aspettare tematiche diverse, ed invece in questo film di debutto come regista, ha scelto l'indipendenza per eccellenza, nel senso un cinema indipendente che viene da lontano, ed è quello vero e non solo da atteggiamento. Un discorso di vita, di crisi e quindi di riflessione, scendendo abbastanza nel basso degli inferi, per… leggi tutto
Quieto fallimento esistenziale di un meccanico disoccupato che passa il tempo al bancone di un bar, cerca senza troppa convinzione di risolvere i suoi casini sentimentali e si ricicla come gelataio ambulante. Buscemi, al suo esordio registico, insegue Cassavetes (di cui Seymour Cassel è una citazione vivente) ma poi si perde nelle carinerie tipiche del cinema indipendente USA e coccola… leggi tutto
Uno Steve Buscemi regista... lo preferisco attore nei film di Tarantino. Sicuramente in questa pellicola sa il fatto suo, si percepisce che questo è il risultato che voleva ottenere: film lento, riflessivo, alcool come protagonista di tristi disavventure, coppie divise... Ma il surrogato è privo di ritmo, i grandissimi attori presenti in questa pellicola non sprizzano la loro carica come al… leggi tutto
Ci sono attori che fanno pochi film, scelgono con cura i loro ruoli e stanno attenti a non esporsi troppo: e poi c’è Samuel L. Jackson!
Samuel Leroy Jackson, conosciuto da tutti…
Ogni luogo paese, ha il suo posto di ritrovo, che può essere un punto di partenza o di permanenza a seconda del momento della giornata in cui ci troviamo. Nel mio caso e nel mio paese era il Bar, dopo cena era…
In numerosi film l'ambientazione in uno di questi posti da un vigore particolare alla vicenda; essi diventano coprotagonisti importanti e non appaiono mai nella consueta banalità che invece li caratterizza…
Hanging out – un termine intraducibile in italiano, per denotare quella fannulloneria pensosa che digrada amaramente in poesia. In questo film Steve Buscemi (alias Tommy) la sorseggia con misura, come se anche l'abbandono richiedesse la sua dose di prudenza. Il bancone del bar è il silenzioso molo a cui attraccano i sogni mancati e in attesa di appello; i bicchieri sono gli…
Certo dal cinema che ha fatto Buscemi ci si potrebbe aspettare tematiche diverse, ed invece in questo film di debutto come regista, ha scelto l'indipendenza per eccellenza, nel senso un cinema indipendente che viene da lontano, ed è quello vero e non solo da atteggiamento. Un discorso di vita, di crisi e quindi di riflessione, scendendo abbastanza nel basso degli inferi, per…
Quieto fallimento esistenziale di un meccanico disoccupato che passa il tempo al bancone di un bar, cerca senza troppa convinzione di risolvere i suoi casini sentimentali e si ricicla come gelataio ambulante. Buscemi, al suo esordio registico, insegue Cassavetes (di cui Seymour Cassel è una citazione vivente) ma poi si perde nelle carinerie tipiche del cinema indipendente USA e coccola…
Il pittore statunitense Edward Hopper è noto soprattutto per la sua attenzione verso la solitudine come condizione esistenziale dell'America contemporanea. Immagini urbane o contadine accomunate da una straniante…
Un ritratto di perdenti nella periferia newyorkese.Buttano quasi snza volerlo la propria vita su un bancone da bar a bere ,chiacchierare e a ubriacarsi.L'esordio dietro la macchina da presa di Steve Buscemi,feticcio di molti film di Tarantino è perlomeno sorprendente.E'un cinema di facce,di parole e di sconfitte,uno sguardo acido su un umanità che non riesce a stare dietro alle sue…
Delizioso. Dialoghi semplici e brillanti, intelligenti e molto veri. Mi piace lo stile di Buscemi regista, scorrevole e divertente. Tutti bravi e verosimili gli interpreti. Confesso, ho iniziato a vederlo un pò riluttante e invece alla fine sono rimasto davvero soddisfatto di come ho speso quest'ora e mezza (e anche la durata è un merito, ormai se non sono almeno due ore…
Una taglist dolente, che parla di disoccupazione, di lavoro che non c'è, di precariato. Temi duri, difficili, che di recente hanno attraversato il cinema italiano trasversalmente ai generi: dal documentario sino alla…
Giunto alla seconda pubblicazione personale dopo "Una passeggiata perfetta", mi permetto di fare un po' di pubblicità al mio nuovo libro, introducendolo così.
Era una notte interminabile scandita dal ritmo monotono…
Voto 5,5. Il film ha il merito di non scivolare nei tipici manierismi e carinismi del c.d. cinema indipendente americano; allo stesso tempo non arriva alla svolta e fa propria l’indolenza dei suoi personaggi, procedendo lemme lemme, verso un non finale, che chiude il cerco con l’inizio: forse Tommy sarà il Billy del futuro. Buscemi ha fatto meglio come attore. [23.01.2009]
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Commenti (2) vedi tutti
Ritratto delicato e intelligente di un'umanità debole e sofferente, realizzato con stile da quell'ottimo attore che è Buscemi
commento di fornaroloBuscemi racconta con molto garbo e intensità le storie di un gruppo di personaggi che si ritrovano sovente al bar. Si tratta sicuramente di un ottimo esordio alla regia. Voto 7,5
commento di jeffwine