Regia di Mauro Cappelloni vedi scheda film
Un sedicente affarista romano (Gian Marco Tognazzi) pur di portare a cifre stratosferiche il proprio conto in banca è disposto a tutto: tradisce la moglie nonostante le opportunità che gli offre il facoltoso suocero, inganna la madre alla quale fa fare da prestanome a sua insaputa e si porta a letto una giornalista per carpirne i segreti (Maria Grazia Cucinotta). Ma anche per lui verrà il momento della resa dei conti.
Cappelloni, autore della sceneggiatura con Elide Cortesi, tenta una lettura in chiave nera dell'Italietta di Tangentopoli. Ma il film è bolsamente schematico e sgualcito, Tognazzi - con la sua presenza proterva - irritante ed enfatico, la Cucinotta non beneficia nemmeno il pubblico maschile con un minimo di decoltè, limitandosi a "recitare" in un italo-siciliano da brividi. Comprimari da spazzatura, con l'eccezione di una ritrovata Adriana Russo.
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