Trama
Pamela, una giovane, insolente e spontanea ragazza rom, intraprende un viaggio verso l'ignoto staccandosi dalle tradizioni che la soffocano. Arriva così in Belgio con un bagaglio di tre parole in croce di francese e la speranza che il matrimonio possa cambiare lei e il destino di sua figlia.
Approfondimento
SOLA AL MIO MATRIMONIO: UN OMAGGIO ALLA CULTURA ROM
Diretto da Marta Bergman e sceneggiato dalla stessa con Laurent Brandenbourger (con la collaborazione di Boris Lojkine e Katell Quillévéré), Sola al mio matrimonio racconta la storia di Pamela, una giovane ragazza rom chiamata a confrontarsi con il suo destino. Insolente, spontanea e piena di ironia, Pamela non assomiglia a nessun'altra ragazza della sua comunità. Vive con sua nonna e la sua bambina, ma sogna la libertà e mondi da esplorare. Rompendo con le tradizioni che la soffocano, parte alla volta dell'ignoto con tre sole parole di francese, un bagaglio e la speranza di un matrimonio in Belgio per cambiare il suo destino e quello di sua figlia, per essere finalmente una donna libera.
Con la direzione della fotografia di Jonathan Ricquebourg, le scenografie di Marina Obradovic e Igor Gabriel, i costumi di Claudine Tychon e le musiche di Vlaicu Golceav, Sola al mio matrimonio è stato così raccontato dalla regista in occasione della presentazione nella sezione ACID del Festival di Cannes 2018: "Sola al mio matrimonio è in continuità con i film documentari che ho realizzato in Romania e con alcuni personaggi che avevo raccontato e mi avevano colpito molto. Alla fine di Clejani stories..., girato nel villaggio di Taraf des Haidouks (gruppo musicale), una ragazza gitana prepara la valigia sotto lo sguardo indifferente dei genitori per andare in Germania a "far bere gli uomini nei bar". La stessa sera, due altre giovani ragazze vanno a cercarla, a bordo di una macchina scura che parte nella notte... Questa immagine finale mi ha dato il desiderio di scrivere la storia di una giovane donna che sogna di partire e cambiare il suo destino. Volevo che la mia storia prendesse la sua forza e la sua verità dal reale ma non volevo fare un film appiattito sulla realtà dei fatti. Inoltre volevo rendere omaggio a una comunità complessa, indecifrabile, ricca di persone piene di talento e umorismo. Da tutte queste cose è nato il personaggio di Pamela".
"I sopralluoghi - ha proseguito la regista - mi hanno portato in diversi villaggi, in Transilvania e nei dintorni di Bucarest. Lì ho incontrato delle ragazze e dei ragazzi tra i 16 e i 20 anni. Ho domandato alle ragazze quali fossero i loro sogni e desideri più grandi e la maggior parte mi hanno risposto: studiare. Questo perché a 16 anni spesso le ragazze devono smettere di andare a scuola per rimanere a casa a occuparsi dei fratellini o nelle comunità rom più tradizionali, per sposarsi a 14 anni....L'altro desiderio ricorrente è partire alla scoperta del mondo! E poi non sposare un uomo che venga dalle loro parti. Questi incontri preziosi sono stati decisivi per delineare la traiettoria di Pamela".
Il cast
A dirigere Sola al mio matrimonio è Marta Bergman, regista e sceneggiatrice rumena. Diplomata all'Insas di Bruxelles, la Bergman si è dedicata da subito al documentario, esplorando la Romania e osservando le comunità rom. I suoi lavori sono stati mostrati in festival prestigiosi come Visions du Réel e Leipzig… Vedi tutto
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