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We the Coyotes

Regia di Marco La Via, Hanna Ladoul vedi scheda film

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La recensione su We the Coyotes

di alan smithee
6 stelle

CINEMA OLTRECONFINE - CANNES ACID 2018

Amanda, probabilmente appena maggiorenne, fugge di casa con il surfista più o meno coetaneo Jake, conosciuto sei mesi prima, per rifarsi con lui una nuova vita. Decidono pertanto, con i pochi risparmi accumulati di entrambi, di recarsi a Los Angeles per cercare fortuna, lei con una prova colloquio da fronteggiare, lui con l'intenzione di trovare un qualsiasi tipo di impiego.

La prospettiva di essere ospitati gratuitamente da una bigotta parente di lei sfuma dopo la prima notte per un diverbio senza troppi mezzi termini tra la padrona di casa e la ragazza, e pertanto ai due non resta che avvicinarsi alla tentacolare "città degli angeli", che finisce presto per inghiottirli e sobbarcare alle loro spalle, una fila ininterrotta di problemi, delusioni, imprevisti in grado solo di lasciarli al verde e senza un tetto sotto cui rifugiarsi. Ci si potrà solo disperare? Per fortuna no, perché una telefonata insperata riuscirà a capovolgere i piani improntati verso un totale fallimento, dando nuova meritata linfa ad una unione di due ragazzi affiatati e coesi, disposti finalmente di fronte ad un obiettivo di vita in comune possibile.

Sarà finalmente il momento di volgere lo sguardo verso l'orizzonte, all'imbrunire, quando dalle colline arriva l'urlo gelido ma anche accattivante dei coyote, e da distante appare talvolta qualche fulminea parvenza del loro saettante profilo clandestino.

Funziona il road movie intenso e ben interpretato, finanziato con capitali francesi e diretto dalla giovane coppia registica francese (con qualche evidente influsso italico appresso nel nome del primo) Marco La Via e Hanna Ladoul. Merito di una storia non nuova ma ben scandita e raccontata, fatta di discese senza soluzione, e risalite impreviste e beneauguranti.

Funziona anche per la freschezza dei due interpreti protagonisti, la tenera Morgan Saylor ed il baldo McCaul Lombardi, coesi e assai credibili nei rispettivi, sofferti e convincenti ruoli.

 

 

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