Regia di Marie Losier vedi scheda film
TFF 36 - INTERNAZIONALE DOC/CANNES ACID 2018
"Oh mio Dio i miei poveri capelli! Sembro davvero un uomo! E a me non piace assomigliare ad un uomo, anche se gli uomini mi piacciono proprio tanto"
Cassandro e' così: prendere o lasciare. La sincerità più disarmante e disinteressata, la schiettezza che non prevede rinuncie o diplomatici accorgimenti per essere senza dover necessariamente apparire come tale. Infatti lui appare, eccome se appare!
Cassandro ci racconta, in un doc semplice e povero, una vita come al centro di un film di avventure, se non proprio quella di un supereroe sui generis, amato dai bambini, dalle famiglie, come anche e soprattutto dalla comunità lgbt di cui egli raccoglie vezzi, colori e quella umanità fragorosa e sincera che non può non farcelo sentire simpatico, amico e ispiratore di positiva condiscendenza.
Il documentario della francese Marie Lisiet che ce lo fa conoscere: mette in evidenza il colore, fisico e caratteriale, di cui si circonda questo bizzarro, piccoletto e tarchiatello lottatore di wrestling, un piccolo ciclone noto per le sue pittoresche maschere e tutine in grado di trasformarlo per i bambini in un vero e proprio supereroe, per gli adulti e gli appassionati di questo sport, in un personaggio in grado di riscaldare il ring assicurando azione e divertimento, in uno spettacolo dai toni pirotecnici.
Una vita di sacrifici, di tenacia per restare dentro un personaggio fisicamente molto impegnativo che ha richiesto esercizio fisico, allenamenti duri e costanti, costruzione coreografica e di maquillage, e ha procurato svariate problematiche fisiche al nostro uomo, tra fratture e lussazioni a non finire che durante il.film egli ci mostra nei segni indelebili che si porta appresso con un certo vanto.
Ma l'eroismo sfrontato e martirizzante di Cassandro è suffragato dal trionfo dell'uomo sulle dipendenze mortali, come alcol e droghe, e valorizzato, quasi mistificato dalla capacità di riuscire a farsi amare anche nella difficoltà di farsi accettare cosi sfrontatamente colorato, pittoresco e sopra le righe come è, e come non rinuncia ad apparire.
Il doc, un po' tirato via, un po' grezzo e tagliato con l'accetta, ha tuttavia il merito di saperci tradurre un personaggio nella sua completa, disarmante, onesta sincerità: quella stessa che renderebbe eccessivo e ridondante chiunque altro, mentre si traduce in energia positiva e in eroismo spicciolo col piccolo, paffuto ma micidiale Cassadro: un buono che tuttavia conviene tenersi come amico, piuttosto che come avversario.... soprattutto su un ring.
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