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Zombie contro zombie

Regia di Shin'ichirô Ueda vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Zombie contro zombie

di AndreaVenuti
8 stelle

One cut of the Dead (titolo italiano Zombie contro zombie) è un film giapponese del 2017 scritto, diretto ed ideato da Shin'ichiro Ueda.

 

Sinossi: Higurashi è un regista pubblicitario di quart’ordine che accetta di buon grado la proposta di dirigere il suo primo lungometraggio. Il progetto però si rivela subito arduo e difficile sia per la presenza nel cast di un giovane idol amato dalle masse sia per le imposizioni della produzione in quanto il film è essenzialmente un unico piano sequenza a tema zombi…

locandina

Zombie contro zombie (2017): locandina

One cut of the Dead è risultato essere un vero e proprio fenomeno mondiale, ed è giusto evidenziarlo in partenza. 

Il film è un piccolo progetto indipendente in grado di conquistare inaspettatamente il pubblico di mezzo mondo, ottenendo anche svariati riconoscimenti quali ad esempio il Japan Academy Prize al miglior montaggio (realizzato dallo stesso regista Shin’ichiro Ueda). 

 

One cut of the Dead nasce da una sorta di workshop, metodo produttivo sperimentale usato in Giappone ed in parte presentato e spiegato nel film; un produttore sceglie un regista, abbastanza giovane, e gli espone un soggetto; a questo punto si sceglie il cast ed in base agli attori viene scritta la sceneggiatura in modo tale da adattarla bene al suo interprete inoltre sono gli attori stessi ad auto-finanziarsi per il ruolo, senza riceve nulla in cambio poiché è come se stessero partecipando ad un master universitario. 

Tutte queste nozioni sono state riportate dallo stesso regista nel corso di un’intervista rilasciata a Quinlan.

Shin'ichirô Ueda

Zombie contro zombie (2017): Shin'ichirô Ueda

In base alle informazioni appena trascritte si potrebbe pensare ad un film di serie b oppure ad un’opera trash stile produzione The Asylum ma incredibilmente la pellicola di Shin’ichiro Ueda oltre a divertire ed intrattenere alla stra-grande con trovate geniali ed esilaranti, si rivela un film teorico meta-cinematografico che analizza con sguardo critico e grottesco le reali difficoltà nel dirigere un film.

Recentemente un qualcosa di concettualmente simile è stato realizzato dal genio della commedia Stephen Chow nella sua ultima fatica The New king of Comedy, 2019, remake del suo capolavoro del 1999; detto questo Chow si è focalizzato esclusivamente sulla figura di una giovane attrice alle prime armi.

 

Tornando a parlare di One cut of the Dead risulta interessante l’inizio. Il regista parte subito in medias res mostrandoci una troupe amatoriale alle prese con un film horror low-budget a tema zombi ed improvvisamente la finzione si trasforma in realtà con il set invaso da morti viventi famelici di carne umana.

La prima cosa che risalta è la regia, un unico immenso piano sequenza con macchina mano che dura la bellezza di 36 minuti. L’operatore segue l’azione e piazza la camera in modo inconsueto e bizzarro come lasciarla a terra per circa 30/40 secondi inquadrando il nulla mentre fuori campo succede il delirio.

 

In riferimento ai primi minuti oltre al discorso registico onestamente non c’è moltissimo da analizzare se non una serie di scene alquanto comiche e no-sense (divertentissime) che sembrerebbero quasi parodiare una certa deriva dello zombie-movie occidentale (al contrario in Asia è un genere fulgido) oppure una velata e grottesca critica verso quei registi autoritari disposti a tutto pur di portare a casa il film; detto questo dal 37 minuto calano i titoli di coda e si avvia una nuova opera, completamente differente.

scena

Zombie contro zombie (2017): scena

Tutto quello che abbiamo visto fino a quel momento era essenzialmente il più “classico” film nel film ed adesso incominciamo ad assistere alle prime fasi produttive di quel particolare e strampalato progetto.

Innanzitutto questo secondo atto si apre con un giovane produttore in auge selezionare e contattare un regista; la scelta ricade su Higurashi, attivo con risultati mediocri nel settore pubblicitario tuttavia il buon Higurashi è considerato perfetto per il progetto visto che si tratta di un filmetto televisivo incentrato quasi esclusivamente su di un giovane idol, dunque la produzione vuole risparmiare ingaggiando un regista alle prime armi economico ma allo stesso tempo veloce nelle consegne. Scelta comunque rischiosa ed infatti lo stesso regista rimane sorpreso.

 

Andando avanti vedremo l’interazione fra regista ed attori con quest’ultimi impegnati ad imparare il copione ed ecco che emergono le prime problematiche. Il protagonista è la classica star viziata e prepotente che non rispetta nessuno compreso il regista, ridotto a mero mestierante senza diritto di replica; come se non bastasse anche la co-protagonista è portatrice di rogne poiché legata ad una particolare agenzia e dunque non può fare determinate cose portando disagi al registam costretto a riscrivere parti di sceneggiatura. 

 

Nel mentre per non farci mancare nulla Shin’ichiro Ueda caratterizza al meglio Higurashi facendoci conoscere la sua famiglia nello specifico emerge un rapporto complicato fra padre e figlia.

scena

Zombie contro zombie (2017): scena

Ad ogni modo il fatidico giorno delle riprese arriva e con lui nuovi disagi: dal conflitto con il produttore che considera il film robaccia da consumare in fretta e furia e quindi eliminare ogni parvenza artistica, passando al conflitto attore-regista fino ad imprevisti non calcolabili. 

In questo frangente inoltre Shin’ichiro Ueda ci tiene ad evidenziare quanto sia difficile ed arduo realizzare un piano sequenza, il tutto viene filtrato attraverso incidenti e situazioni davvero comiche. Altresì intrigante il dietro le quinte dove viene mostrata la finzione cinematografica con tutti i conseguenti trucchi ed escamotagè.

scena

Zombie contro zombie (2017): scena

One cut of the Dead è uno zombi-movie atipico, brillante, ingannatorio ed incredibilmente divertente. Da vedere assolutamente

 

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