Regia di Alex Richanbach vedi scheda film
Il solito prodotto firmato Netflix. Eppure Ibiza cerca e sperimenta un linguaggio tutto suo.
Una stupida commedia ad uso e consumo degli americani, mai abbastanza appagati dal farcire il loro immaginario sul vecchio continente con denigranti stereotipi di allegro liberalismo; una comicità più volgare che demenziale, la quale fa rimpiangere per almeno due terzi di film la decisione di averne affrontata la visione e quindi, per finire, il solito prodotto firmato Netflix: lobotomizzato nella sua natura virale e astratta, tra Una notte da leoni e autoironico femminismo, facile da sfruttare e veloce da dimenticare.
Sarebbe semplice bocciare totalmente Ibiza di Alex Richanbach. Eppure, nella dialettica tra film nato per lo streaming e pubblico di nuova generazione, Ibiza cerca e sperimenta un linguaggio tutto suo, con montaggi serrati e poco lontani dal mondo dei videoclip, a ritmo della disco contemporanea, riuscendo perfettamente nella messa in scena del primo rapporto amoroso tra la protagonista e l'amato. Un'opera che nel finale riesce a far dimenticare tutto ciò che l'ha preceduto, mostrandosi finalmente per come la si era ideata: una divertente ed energetica tazza di caffè. Stiamo parlando di cinema? Personalmente non mi ritengo all'altezza di dare una risposta definitiva. Ibiza ha comunque il grande pregio di proporre Gillian Jacobs come protagonista, un'attrice veramente brava che, il grande schermo, lo meriterebbe.
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