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Linea di sangue

Regia di Terence Young vedi scheda film

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La recensione su Linea di sangue

di Antisistema
3 stelle

Questo Linea di sangue di Terrence Young (1979) è una delle ragioni per cui detesto i film aventi un cast di all stars, poichè oltre il 90 % di essi se non fanno pena, deludono fortemente le aspettative dello spettatore, contribuendo inoltre ad alzare le spese di un film per via del chacet esorbitante, che poteva essere impiegato in altro modo. Certo, ci sono alcune eccezioni come Sciarada di Stanley Donen, Il Padrino Parte I di Francis Ford Coppola o il Cacciatore di Michael Cimino, ma a ben vedere, molti componenti del cast, diventarono famosi dopo il film; l'unico esempio di all stars con eccellenti risultati che ora ricordi è Assassinio sull'orient Express di Sidney Lumet, che miracolosamente riuscì a tenere insieme un 6-7 attori e attrici di altissimo livello. 

In linea di principio, se proprio vi devono essere più di una star in un film (la cui funzione è quella di attirare gli spettatori), preferisco che siano solo due e possibilmente un uomo e una donna; mai dello stesso sesso però, perchè di solito scattano rivalità o pretese divistiche di una delle due componenti sull'altra. In questo caso devo dire che già in partenza non mi aspettavo nulla di che (Donald Spoto lo distrusse nella biografia di Audrey Hepburn, elencando praticamente lo svolgimento di 3/4 del film, tanto che già quando lessi queste notizie, non potei che mettermi una mano dei capelli), ma trovarmi innanzi ad una ciofecona del genere che venne definita giustamente da Roger Ebert "il peggior film americano del 1979", andava ben al di là della mia immaginazione. 

 

Sam Roffe, presidente di una grande industria farmaceutica, muore a causa di un incidente in montagna, lasciando a sua figlia Elizabeth (Audrey Hepburn) un'eredità da un miliardo di dollari. La donna si trova improvvisamente a dover gestire l'impero industriale del padre e a far fronte all'insistenza sia dei suoi avidi e superficiali parenti sia dei membri del consiglio di amministrazione della società che, al contrario, vorrebbero vendere le industrie del defunto per trarne guadagno.

 

Storia di avidità, guadagni, complotti e inganni nell'alta finanza... a leggere questa sinossi sembra che ci si trovi innanzi ad un film pieno di suspance ed invece, lo svolgimento è atroce. Qualche utente ha scritto che la vicenda si dipana con uno sviluppo da soap opera ed un finale da telenovelas... gli devo dare perfettamente perfettamente ragione. Il difetto primario è l'estetica che rende tutte le ambientazioni in un modo paratelevisivo, spegnendo e uccidendo ogni possibile senso estetico. Gli interni sono già quello che sono e metà cast praticamente non nasconde minimamente di non credere a quello che sta facendo (esclusa Claudia Mori che invece in coerenza con sè stessa, faceva pena anche prima e farà schifo anche dopo), se a questo aggiungiamo un montaggio spacca, taglia, accetta ed incolla a cavolo... la frittata è servita. Passiamo senza nessun ritegno da una location ad una altra (e delle volte da un paese ad un altro), tramite dei salti degni di uno sceneggiato televisivo e come se non bastasse tutto questo è esteticamente spento (non ci credo che il dop sia il leggendario Freddie Young, vincitore di tre oscar come miglior fotografia e che aveva lavorato ai grandi kolossal di David Lean). 

Senza contare che la sceneggiatura tra dialoghi scialbi e divagazioni inutili (che senso ha la sequenza degli snuff movie? Tra l'altro credo abbia preso il Rated-R solo per quella sequenza...), risulta troppo pastrocchiosa, con tanti colpi di scena (alcuni spiazzanti e anche discretamente orchestrati devo ammetterlo) e una mancanza di una precisa direzione da prendere.

 

Altro difetto sono le troppe stars, che a differenza di quanto sostiene qualcuno, non erano affatto in crisi (per lo meno non tutte). Audrey Hepburn per esempio aveva fatto il bellissimo Robin e Marian, James Mason aveva preso parte da poco al film La Croce di Ferro (e dopo questo film farà Il Verdetto di Lumet), Ben Gazzara avrà un finale di carriera in netta risalita e Beatrice Straight veniva dall'oscar di Quinto Potere di Lumet. Il problema è che Terrence Young sembra più occupato a cercare di dare screen time adeguato agli attori che hanno dei ruoili secondari, piuttosto che cercare di conferire loro spessore narrativo, senza contare che gira per lo più con mano svogliata se non stanca; non si direbbe che abbia diretto i primi film di 007 e quel bellissimo thriller Gli Occhi della Notte. Il cast delude per lo più; Audrey Hepburn (con con questo prende parte al suo peggior film, uno dei tre in tutta la sua carriera, insieme a Verdi Dimore e Always), era in un periodaccio nero e soffriva di depressione per via dei tradimenti del suo secondo marito e quindi venne convinta a fare questo film come distrazione, d'altronde si fidava di Young che l'aveva diretta anni prima con successo; il risultato è che in questo film quando recita con gli altri è visibilmente scazzata (lo so gente come Claudia Mori non sono degne del suo rango), quando invece recita accanto a Ben Gazzara (questo duo darà risultati molto migliori nel bel film ...E Tutti Risero di Bogdanovich) s'illumina e ritrova una parziale radiosità (anche perchè i due se la intendevano sul piano affettivo nella realtà), Romy Schneider sprecatissima (povera principessa Sissi) e mal utilizzata, Claudia Mori (è un'attrice?) no comment, James Manson non ha senso come personaggio etc... potrei continuare anche con gli altri, ma il bolelttino sarebbe abbastanza impietoso. 

Ho scoperto successivamente, che del film sono stati tagliati una marea di metri di pellicola, tanto che nel 1994 sulla TV americana hanno trasmesso una versione con 40 minuti in più. Io non l'ho vista e mai la vedrò, mi dicono doni al film più organicità e sopratutto dia un senso al personaggio e alle motivazioni di Manson, ma sinceramente credo che dovrebbe essere tutt'altra cosa per piacermi,

(anche l'estetica del film sempre quella sarà). Floppone di critica e di pubblico meritato, Terrence Young pare si sia scusato per averci propinato questo film, cosa che ci tengo a sottolineare perchè apprezzo quando un regista ammette i suoi sbagli; e dire che sto aspettando ancora le scuse da parte di registi come Bay, Snyder, Nispel, Letterrier etc... per i loro filmacci, ma credo attenderò in eterno, perchè mai arriveranno.  

 

Ben Gazzara, Audrey Hepburn

Linea di sangue (1979): Ben Gazzara, Audrey Hepburn

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