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Glass

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Glass

di axe
7 stelle

Due anni dopo i fatti di "Split" e diciannove dopo quelli di "Unbreakable", Elijah, L'"Uomo Di Vetro" è detenuto in una prigione / manicomio, David Dunn è diventato un giustiziere solitario che garantisce l'ordine nella città di Philadelphia, e Kevin Crumb, con le sue 24 personalità le quali formano l'"Orda", continua nelle proprie malefatte. Torna a rapire un gruppo di ragazze, destinandole ad essere sacrificate alla "bestia". David, grazie alle sue capacità, rintraccia il nascondiglio di Kevin e libera le ragazze. Lo scontro che ne deriva non ha un vincitore; entrambe sono fatti prigionieri e trasferiti nel medesimo istituto che ospita Elijah. I tre sono messi a confronto e posti sotto osservazione dalla psichiatra Staple. La dottoressa Staple inizia a lavorare sulle menti dei tre uomini, per convincerli - e lasciare documentazione a riguardo - che i loro particolari poteri non esistono. Per quale motivo, la psichiatra ha interesse a sostenere questa tesi ? Sullo sviluppo di queste premesse, il regista M.Night Shyamalan realizza un'opera che è sequel delle due pellicole sopra citate. Film ambizioso, riprende la trattazione delle tematiche introdotte precedentemente, per introdurne una nuova, di più ampio respiro e più spinta nel fantastico. Pur essendo David contrapposto agli altri due personaggi, i quali, secondo il principio "il nemico del mio nemico è mio amico", solidarizzano, tutti sono accomunati dall'avere carattestiche fuori dal comune. Nel corso del racconto, essi si combattono con violenza, ma la loro contrapposizione sembra racchiusa - e di ciò il regista dà conto con sapienza, relegando le lunghe sequenze dello scontro in un cortile, spoglio e solitario - in un ambiente "asettico", e quasi pilotata dal personale dell'istituto, e, in particolare, dalla psichiatra Staple. Le vere motivazioni di quest'ultima, sono svelate in conclusione del film. Ella rende conto ad una sorta di società segreta che esiste da millenni con lo scopo di contrastare - e nascondere - l'esistenza di persone in grado di spingersi oltre i limiti delle capacità umane conosciute, si vogliano essi chiamare "supereroi", "supercattivi" o in qualunque altro modo. Ancora una volta, lo scontro memorabile tra "buono" e "cattivo" previsto da Elijah non si verifica; in questa occasione, però, è Glass, consapevole dei fatti passati, a condurre il gioco; egli ha compreso che il livello del conflitto si è alzato, ed ha predisposto un piano in grado di spiazzare la dottoressa Staple e l'organizzazione che essa rappresenta. Il regista svela l'arcano mostandone gli esiti prima alle tre persone che sono rimaste vicino ai tre "superuomini" - la madre di Elijah, il figlio di David e Casey, l'adolescente precedentemente graziata dalla "bestia" in "Split" ed affezionata ad alcune tra le personalità che abitano nel corpo di Kevin - poi al resto del mondo. Grazie alle moderne tecnologie di condivisione dei dati, tutti hanno prova dell'esistenza di persone dalle capacità straordinarie. Con ciò, il disegno di Elijah, l'uomo minato nel fisico ma dotato di un'intelligenza sovrumana, che trae ispirazione dall'arte fumettistica, si compie. Shyamalan, pur lasciando spazio ad ulteriori seguiti, con "Glass" chiude un cerchio. L'introduzione dell'elemento della "società segreta" può rappresentare una falla, per una serie che, pur avendo premesse fantastiche, ha costantemente cercato riferimenti nella realtà. In "Unbreakable" e "Split", eventi e personaggi sono verosimili; le capacità sovrumane dei protagonisti tardano ad essere comprese dagli stessi e da chi li circonda. Emergono grazie a piccole dimostrazioni ed in lunghe sequenze di dialoghi, fino a determinare la conclusione. In "Glass", invece, sono la premessa per la giunzione delle due storie e la loro evoluzione, che culmina in una conclusione, benchè semplicistica ed "ammiccante", per un pubblico più vasto, se non altro originale. All'inizio della visione, mi aspettavo un cruento ma semplice scontro tra Kevin e David, sono contento che la storia non sia stata ridotta a mostrare solo quello, benchè presente. Atmosfere d'effetto ed un'ottima colonna sonora arricchiscono il film. Tra gli attori, ancora una volta ho apprezzato James McAvoy, nelle molte sfumature del corpo di Kevin, e Samuel L.Jackson, nei panni dell'enigmatico Elijah. Un po' sottotono Bruce Willis; del resto, il suo personaggio, tra i vari protagonisti, è quello con lo spessore più esile. Brava anche Anya Taylor-Joy, nelle vesti della volitiva Casey. A me il film è piaciuto; comprendo le critiche di chi rimprovera a Shyamalan uno snaturamento della sua creazione, probabilmente per motivi commerciali, ma, dal canto mio, ho apprezzato l'idea di ampliare il respiro della vicenda, inserendola nel contesto di un ipotetico conflitto millenario, il quale le conferisce un'aura di solennità ed epicità.

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