Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Dall'ennesimo peto cerebrale di uno dei registi più sopravvalutati e inutili dell'intera storia del cinema, l'indiano M. Night Shyamalan, arriva una storiellina incomprensibile che vorrebbe idealmente chiudere una trilogia che parte da Unbreakable e passa per Split. Si tratta di un'accozzaglia indigesta che miscela fantascienza, fumetto e supereroi, collocando al centro della scena uno psicopatico dalle molte personalità, Kevin Wendell Crumb (McAvoy), sulle cui tracce si mette David Dunn (Willis), una specie di giustiziere della notte in versione dark. I due vengono catturati dalla polizia e finiscono in un ospedale psichiatrico sotto le "cure" di Ellie Stapple (l'inguardabile Sarah Paulson) insieme a un altro disagiato psichico dalle ossa fragili (Jackson). Cosa succeda là dentro non mi è chiaro perché tra indomabili attacchi di letargia e colpi di sceneggiatura scritti con gli sfinteri qualcosa mi è sfuggito. C'è solo da domandarsi quale sia il senso di un'operazione che dimentica completamente l'azione e si affida per intero a dialoghi improponibili girati tutti in campo e controcampo. E così per due ore e dieci.
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