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I quattro dell'Apocalisse

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su I quattro dell'Apocalisse

di Donapinto
5 stelle

Spaghetti-western fuori tempo massimo (o almeno quasi) diretto da Lucio Fulci che gia' aveva esplorato il genere negli anni 60' con LE COLT CANTARONO LA MORTE E FU TEMPO...DI MASSACRO, per poi tornarci nel 1978 con il modesto SELLA D'ARGENTO. I 4 DELL' APOCALISSE si rifa', almeno nel titolo, a I 4 DELL' AVE MARIA. Ma se nel classico diretto da Giuseppe Colizzi trovavamo 4 abilissimi pistoleri legati da un profondo rapporto di amicizia, in questo lavoro di Fulci troviamo 4 sbandati all'ultimo stadio della societa' civile: un baro, una bella e giovane prostituta incinta, un alcolizzato e un individuo di colore completamente suonato. Il regista sembra allontanarsi dal genere classico per avvicinarsi piu' a certi western americani crepuscolari di quel periodo. I nostri 4 protagonisti girano senza meta nel far-west dopo essere sopravvissuti a una sorta di epurazione avvenuta in un villaggio ad opera di uno sceriffo eccessivamente zelante. Situazioni scanzonate si alternano ad altre decisamente violente, ad altre ancora quasi commoventi. Alcune buone intuizioni, come il personaggio di Chaco, un bandito sadico e sanguinario interpretato da un istrionico e mefistofelico Tomas Milian, il quale dichiaro' di essersi ispirato alla figura di Charles Manson e in questo senso e' emblematica la sequenza quando Chaco fa assumere il peyote ai 4 ingenui protagonisti, con relativa atmosfera lisergica e psichedelica. Purtroppo Fulci, come al solito, si spinge oltre e ci propone situazioni splatter come lo squoiamento di un uomo e una scena di cannibalismo, anche se non propriamente esplicita. Inoltre, vuoi per i limiti del regista stesso, per una sceneggiatura e un finale approssimativi e frettolosi, un montaggio con piu' di una incongruenza, fanno de I 4 DELL' APOCALISSE un film non riuscito. Nonostante tutto non mi sento di stroncarlo, se non altro per il tentativo di Fulci di dire e mostrare qualcosa di nuovo, anche se con notevole ritardo. Fra gli interpreti, oltre il gia' citato Tomas Milian, troviamo Fabio Testi e Michael J. Pollard, noto caratterista americano visto in GANGSTERS STORY di Arthur Penn e in un ruolo da co-protagonista al fianco di Robert Redford nell'interessante LO SPAVALDO di Sidney J. Furie. Come gia' detto Lucio Fulci girera' tre anni dopo SELLA D'ARGENTO, che insieme a OCCHIO ALLA PENNA di Michele Lupo chiudera' (almeno ufficiosamente) la stagione di un genere che dal 1963-64 ha sfornato una quantita' di titoli intorno ai 500, con qualche "capolavoro", un discreto numero di buoni film, ma anche tanta, anzi tantissima mediocrita'.

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