Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
I quattro dell'apocalisse è un on the road nel deserto del far west, scritto da Ennio De Concini prendendo spunto da una storia di Francis Brett Harte. E, nonostante il titolo, di apocalittico c'è davvero poco; la violenza in Fulci è sempre bipolare: sommessa per gran parte del film e in evidenza estrema (a tratti pure fastidiosa) in predeterminati apici. Non mancano addirittura un paio di scene splatter, sia pure della durata di una manciata di secondi in totale: l'estrazione di un proiettile da una gamba e un atto di cannibalismo, tutto materiale caro al regista ma che francamente poco ha a che fare con il genere. Se va apprezzato l'istinto innovatore (nel 1975 lo spaghetti western era ormai alle corde da un bel pezzo), c'è comunque da riconoscere che Fulci è dotato ma non è Sergio Corbucci: ne I quattro dell'apocalisse manca la tensione di fondo (in effetti dovrebbe essere la storia di una vendetta annunciata), mancano le psicologie dei personaggi, tutto si svolge secondo canoni prevedibilissimi e quando è chiaro che un personaggio non servirà più, si può stare certi che sta per morire. Bravo in ogni caso Fabio Testi, non sempre all'altezza dei ruoli che viene chiamato a interpretare, ma qui saldo e convincente; Tomas Milian sembra invece voler anticipare, con i dovuti riferimenti western, il personaggio di Nico Giraldi che interpreterà in svariate pellicole a partire dall'anno successivo (per la regia proprio di Corbucci, ma l'altro, Bruno). Il resto del cast non è niente di che, anche perchè i personaggi centrali sono i due appena citati; apprezzabilmente scanzonata, in un lavoro in cui l'ironia e le gag non mancano, la colonna sonora di Bixio-Tempera-Frizzi. 3/10.
Far west. Un baro professionista, una prostituta incinta, un nero ossessionato dai morti e un ubriacone si ritrovano per caso in cella insieme. Fortunosamente riescono a evadere e si incamminano nel deserto per un lungo viaggio.
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