Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Alcuni anni di vita di un attore, Rick Dalton (immaginario), il suo amico sua controfigura e un finale che (ancora una volta) riscrive la storia. All'inizio di BASTARDI SENZA GLORIA (a tutt'oggi il miglior film di Zio Quentin!) Tarantino sembrava volerci dire quanto ami il cinema western e la sua voglia di realizzarne uno. Ci sarebbe riuscito con i successivi lavori (DJANGO UNCHAINED e THE HATEFULL HEIGHT). Con questo C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD ci porta dietro le quinte del periodo d'oro del western anche televisivo (però lì, fine anni '60, il western storico anni '50 è già visto come un ricordo) e spaghetti (quando sentiamo il nome di Sergio Corbucci non possiamo non provare un'emozione!) condito con gli altri generi del periodo (c'è pure Bruce Lee!) e i festini delle ville delle star. Narrativamente come al solito notevole e (come già in BASTARDI SENZA GLORIA) il finale che avremmo voluto (ma che, nella vicenda reale, non vi è stato). Una curiosità, la messa in scena (musiche, inquadrature, stile narrativo, etc...) ricorda quella del film UNA RAGAZZA E QUATTRO MITRA di Claude Lelouch.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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