Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Premessa: chi scrive non è un fanatico di Tarantino, non conosce bene tutta la sua filmografia, e anche se così fosse, non riterrebbe il caso di confrontare questo con gli altri suoi film, ogni pellicola vive di propria vita e così va presa. Detto questo, il film lascia una forte impressione, si rivela essere densissimo di citazioni, di grande spessore. La ricostruzione storica, la Los Angeles del 1969, è indubbiamente impressionante, e anche se la vicenda fosse vuota e inconsistente, varrebbe comunque la visione della pellicola. La narrazione scorre fluida, il ritmo è molto soddisfacente, il cipiglio è fiero ma equilibrato, misurato, l'approccio è felice. Le interpretazioni sono, nella quasi totalità, decisamente pregevoli. Sublimi Al Pacino, Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, molto bene anche i ruoli minori, una menzione speciale per Margaret Qualley, strepitosa nel vestire i panni della hippie zozza ma tremendamente sexy. L'unica scelta opinabile pare quella della co-protagonista Margot Robbie, non tanto per la scarsa somiglianza con la vera Sharon Tate, particolare sul quale si potrebbe sorvolare, ma per il fatto di appartenere ad una tipologia completamente diversa di donna, tanto efebica, esile e leggiadra era l'originale, tanto volgare, rotonda e insulsa appare questa infausta copia. Montaggio, scenografia, fotografia e sceneggiatura risultano ineccepibili e inattaccabili, resta il piatto forte, le scelte, sulle quali si può indubbiamente discutere a lungo, su quale direzione dare alla vicenda. I piani narrativi sono molti: quello finzionale è classico ed inappuntabile. C'è poi quello storico, che cerca di aderire a quanto è veramente accaduto, a volte non riuscendoci per l'impossibilità di stabilire i reali avvenimenti storici. Indi c'è quello pseudo-storico, il meno nobile, che scientemente storpia la storia adattandola solitamente ad esigenze spettacolari, ingenerando spesso nel pubblico, quello meno informato, una falsa rappresentazione della verità storica. Ultimamente si è diffuso un approccio alternativo, una ipotesi finzionale inserita in una vicenda storica che potrebbe essere compatibile con la realtà, un approccio comunque onesto e spesso suggestivo, un esempio può essere ne "I Pilastri della Terra" di Ken Follett la parte relativa alla White Ship. Tarantino qui elabora un livello narrativo che giunge novello a chi scrive: due vicende parallele, una finzionale e una rigorosamente storica che ad un certo punto si incrociano e quella finzionale si sovrappone a quella storica diventandone un possibile sviluppo, uno Sliding Doors che spariglia le carte e cambia il corso della storia. Una soluzione sgradita a molti, a quanto pare, ma molto gradita a chi scrive. Hats off, Mr. Tarantino.
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