Trama
Rick Dalton, un attore televisivo, e Cliff Booth, la sua controfigura, intraprendono una personalissima odissea per affermarsi nell'industria cinematografica nella Los Angeles del 1969, segnata dagli omicidi di Charles Manson.
Approfondimento
C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD: L'ANNO DEL CAMBIAMENTO
Diretto e sceneggiato da Quentin Tarantino, C'era una volta a... Hollywood rivisita la Los Angeles del 1969, anno in cui tutto non solo nella città sta per cambiare per sempre. In tale contesto, la star televisiva Rick Dalton e lo stuntman Cliff Booth, sua controfigura da sempre, continuano a portare avanti le loro carriere in un settore che quasi non riconoscono più.
Con la direzione della fotografia di Robert Richardson, le scenografie di Barbara Ling e i costumi di Arianne Phillips, C'era una volta a... Hollywood è un chiaro omaggio agli ultimi momenti dell'età d'oro di Hollywood. In quello che è il suo nono film, Tarantino si avventura in un territorio per lui inedito, attribuendo grande importanza alla psicologia dei personaggi e affrontando la questione centrale dei sogni non realizzati che torna a insinuarsi nella mente di ognuno con l'avanzare dell'età. A Hollywood, in particolar modo, la lotta tra sogni e realtà è particolarmente delicata dal momento che spesso deve fare i conti anche con i successi e gli insuccessi, che finiscono con il coabitare sia letteralmente sia in senso figurato. Ambientato nel 1969, il film si concentra su un momento in cui la città di Los Angeles, le star di Hollywood e il cinema stesso erano a una svolta epocale: nessuno poteva immaginare come l'intero Paese si sarebbe evoluto. Parlando di quel cambiamento, il regista non ha fatto mistero di voler porre l'accento (con le dovute eccezioni) con i cambiamenti che nel XXI secolo stanno interessando nuovamente il cinema statunitense, più impegnato a mostrare le vicissitudini dei supereroi dei fumetti che a dare origine a racconti originali e in grado di uscire da determinati schemi.
"I personaggi di C'era una volta a... Hollywood - ha precisato il regista - non sono solo dotati di grande personalità ma incarnano anche le varie tipologie che è possibile incontrare realmente nella Mecca del cinema una accanto all'altra. Era mio obiettivo porre l'accento sulla Los Angeles e sulla Hollywood di quel tempo e inevitabilmente ho pescato nei miei ricordi. Nel 1969 vivevo ad Alhambra, vicino Los Angeles, e ho un'immagine nitida di quel periodo. Conservo ricordi di ciò che è successo al cinema e in televisione, sia nelle emittente nazionali che in quelle locali. Mi ricordo di Seymour che presentava gli horror trasmessi alla televisione e della stazione radio KHJ che tutti ascoltavano in macchina. All'epoca non si faceva zapping ma ci si fermava su un canale o su una stazione per seguire tutto ciò che trasmetteva, persino la pubblicità (non si abbassava mai il volume e, se occorreva, si alzava la voce per parlare con gli altri). Mi sono spremuto le meningi per ricordare più cose possibili".
Ha aggiunto, infine, Tarantino: "Per la storia ho preso in considerazione due o tre diverse trame. Poi mi sono detto che non mi interessava seguire una linea melodrammatica e mi sono concentrato semplicemente su tre giorni intensi nella vita dei protagonisti, che vivono a Los Angeles e che al passare di ogni giorno vedono i conflitti intensificarsi fino al raggiungimento di un inevitabile punto critico".
Il cast
A dirigere C'era una volta a... Hollywood è Quentin Tarantino, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Nato a Knoxville nel 1963 da padre attore italoamericano e madre infermiera, Tarantino si è trasferito presto in California vivendo con la madre e il nuovo compagno di lei. Appassionato di spaghetti… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Miglior attore non protagonista a Brad Pitt al Premi Oscar 2020
- Migliore scenografia al Premi Oscar 2020
Commenti (60) vedi tutti
Una lagna. Ma la storia dov'è?
commento di aleagosNonostante l'ottima regia, il metacinema narrativo, il supercast ed il finale inaspettato, tutto il film si trascina in una storia minima, annoiando abbastanza. Praticamente sono arrivato alla fine nell'attesa della tragedia annunciata fin dalla scena iniziale con il cartello di Cielo Drive. Voto 6.
commento di ezzo24Tarantino ha recuperato in questo film la magia di "Pulp fiction" (comunque inarrivabile), e non era facile. Bravi Di Caprio e Pritt, e tutti i comprimari. Meritatissimi i premi Oscar, io avrei aggiunto anche la scenografia di Lingh, Johnson e Haigh. Film tecnicamente perfetto. Lunga vita a Quentin.
commento di GioviNCCStuck in the sixties
leggi la recensione completa di ImmoraleIl film più intimo di Quentin Tarantino che omaggia la magia del cinema
leggi la recensione completa di silent bobMettiamo pure da una parte i dotti ragionamenti, sul tema del doppio, sull'amore per il cinema che fu (anche Kung-fu), sulla storia come immaginifico mitico, il metacinema. Ripeto, mettiamo da una parte tutto cio': Tarantino sa raccontare come pochi altri, le scene sono dense, pregne del piacere di fare cinema. C'è altro da poter desiderare?
commento di BenKenobiFilm meno “Tarantiniano” del solito, si lascia guardare senza grandi emozioni. La finzione e la realtà vengono ritratte nella finzione ( il film). Abbastanza lungo, sempre con musiche o dialoghi in sottofondo, che però non infastidiscono. Finale inventato e sconclusionato. Voto 6+
commento di FabiousNoioso, prolisso, stancante. Ammiro sempre meno Tarantino. Un regista a cui manca ciò che nell’arte cerco, un po’ di poesia.
commento di Giova85Mmm,non è facile d'assimilare causa lunghezza e Storie assai note ma amalgamate in un mix spesso troppo concentrato ma Interpretato bene.Mi rimane una sensazione di Pellicola abbastanza indigesta ma non è assolutamente mal fatta,anzi,solo pesante da seguire probabilmente come detto all'inizio causa minutaggio troppo ampio.voto.6.
commento di chribio1Ma scusate, Brad Pitt è un attore? Ah! Vabbè... Annàmo bene... (direbbero a Roma)
commento di GnaulzNon ho mai troppo capito Tarantino, mi sono sforzata di vedere questo film.. Di Caprio e Pitt incredibili, emozionante la volontà del regista di dare un'altro finale ad una vicenda tristissima. Alla fine mi è piaciuto davvero....
commento di PaolabibiTarantino c'è e si vede! Non può fare sempre gli stessi film, è giusto che cambi...qualcuno rimane deluso qualcuno no. Ma riesce sempre a trasmettere la sua, forse unica, infinita passione per il cinema!
commento di marco biConcordo con wollas chi ha mal giudicato questo film nulla conosce della storia di quel periodo . Quindi il solito stuolo di ignoranti. Tarantino non sbaglia mai. Di caprio e pitt paraculo più che mai. Voto 8 1/2
commento di PepsinaUn film lungo e noioso,sembra di vedere due ore di spottoni senza senso e senza una logica precisa....mi viene da piangere che Tarantino faccia porcate del genere....va solo bene per i suoi fans,io preferisco vedere i film di cui lui si ispira.
commento di ezioVisto al cinema, la prima parte noiosissima (volevo uscire dalla sala) mentre gli ultimi 20 minuti mi hanno un po' risvegliato, ma troppo poco... non lo rivedrei, voto 3
commento di ScipioneCome mai QT ha deciso di girare una semi-docufiction iperrealista pedissequamente aderente ai fatti così come si sono svolti, tranne per il finale virato in tragico? Vuole ammonirci: "Fate attenzione, ché un mondo simile, un consorzio (dis)umano di tal (de)genere in cui certe cose accadono sul serio, potrebb'esistere davvero: ritenetevi fortunati!"
leggi la recensione completa di mckRicco di citazioni, brillante e sorprendente. Cast di attori eccellente e in gran forma, tuttavia non il film migliore del geniale Tarantino
leggi la recensione completa di Furetto60"Si dice che ogni regista debba realizzare un pessimo film, nella sua carriera". Questo film è il peggiore di Tarantino, e uno dei peggiori film mai messi in scena di sempre.
leggi la recensione completa di MrTigerNon il migliore Tarantino, ma un buon Tarantino, il che vuole dire che comunque questo film è meglio del 90% di tutta la roba che c'è in circolazione
leggi la recensione completa di tobanisIl metacinema può far parlare all'artista dell'artista, facendo trasparire la passione per il proprio lavoro. Ma ONCE UPON A TIME IN HOLLYWOOD sembra poter fare molto altro. Sembra poter inanellare un'infinità di stili, un'infinità di storie, un'infinità di interpretazioni diverse in un'unica grande opera. Diventerà un cult!
commento di 5gennaio97Leo DiCaprio è un cazzo di attore. Brad Pitt è un cazzo di attore. Tarantino è un cazzo di regista e il suo terzo "western", C'era una volta a... Hollywood, è un fottuto cazzo di capolavoro con Joe Cocker in colonna sonora, valanghe di omaggi agli spaghetti western e la Storia alternativa che fa rivivere Sharon Tate... commovente.
commento di scapigliatoIl film ha molto da dire: la violenza (in tutti i sensi) che permea di sè la società statunitense ed il disprezzo assoluto che la sua classe alta ha per tutto ciò che è al di fuori di essa.
commento di bombo1Molti dicono senza trama, noioso,senza senso....ecco forse non hanno capito. X vedere questo film bisogna conoscere la storia di Sharon Tate, la storia di C.Manson e la family Manson, Spahn movie ranch e i vari personaggi. Io dico che é l'ennesimo capolavoro di Tarantino. Spero di vedere qualche puntata di Bounty Law e magari anche "I 14 pugni di
commento di Wollas1Film documentario.. riuscito molto bene..grazie alla regia sceneggiatura e il grande cast.. qualche momento è noioso perché il film è troppo lungo.. voto 7
commento di nicelady55"A State of Quentin". Prendere o lasciare
leggi la recensione completa di emilSecondo me un film senza capo nè coda.... Attori bravissimi ma sprecati in una storia insulsa.
commento di Aiace68C'era una volta un mondo dove poter andare al cinema e ci sarà ancora.
leggi la recensione completa di tafoStraordinario, sognante, tanto divertimento, adrenalina e pensiero.
leggi la recensione completa di efryNoiosissimo
commento di GiandoHardstyle94a tratti interessante, a momenti notevole, ma in media sottotono
commento di il drugoMero esercizio di stile. Da Kill Bill in poi il cinema di Tarantino di concreto non ha nulla, non c'è una scena che sia degna di essere ricordata. E qui abbiamo 2 ore e 40 minuti di film che non ha assolutamente nulla da dire. E che ovviamente è acclamatissimo dalla critica.
commento di silviodifedeC'era una volta, e c'è ancora, il cinema di frontiera di Quentin Tarantino
leggi la recensione completa di SamHookeyIndubbiamente Tarantino crea interesse e anche divide, e divide molto come un autore di questo tempo può fare...
leggi la recensione completa di BrunoarceriTanto fumo (di sigarette) ma poca sostanza, anche per mancanza di una trama.
commento di gruvierazTanta perfezione stilistica, qualche giro a vuoto. Sprazzi di sorpresa e parentesi di noia. Bello, ma non certo ai primi posti della top ten targata Tarantino.
commento di albiclaVisto al cinema... in alucni momenti volevo alzarmi e fuggire dalla noia mortale. Unici spasmi di interesse le scene di violenza esasperata e talvolta originale. In any case... sono meglio le favole della buona notte di una volta. Un autentico pacco!!!! Voto 4-
commento di BradyOmaggio alla Hollywood di fine anni sessanta, culminante nella notte della famigerata strage di Cielo Drive. Tarantino ci porta sul set come Truffaut ritrovando l'ispirazione in quella L.A. che fece da palcoscenico al suo lavoro più importante, Pulp Fiction, non ancora eguagliato nonostante, nel suo 9° film, si riscontra qualcosa di molto simile.
leggi la recensione completa di GiorpostC’era una volta a… Hollywood è l'ultimo film di Quentin Tarantino e C’era una volta a… Hollywood è chiaramente C'era una volta il cinema, per lo meno il cinema che io ho conosciuto. Per un fatto generazionale ho avuto la fortuna di vivere a cavallo fra il vecchio cinema e il nuovo cinema e fortunatamente anche il nuovissimo cinema. Il 1969 è
leggi la recensione completa di robertoleoniTarantino in chiave onanistica regala la gioia in 35mm ai suoi idolatranti fans. Cinema autoreferenziale, bello quanto si vuole ma non c'è praticamente trama.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloIl film, malinconico e amabile, si apprezza pienamente nella sua versione in lingua originale, soprattutto se lo si è già visto in italiano, perché lo slang californiano rivela la sua perfetta aderenza al racconto: ne è parte organica, come la bella colonna sonora, né se ne perde il colore nella trasposizione.
leggi la recensione completa di laulillaL'altra faccia del pianeta pulp. Il preludio al canto del cigno che verrà.
leggi la recensione completa di _Kim_Un film di Tarantino, non alla Tarantino: recensione per chi non ha visto il film, da leggere prima che lo vada a vedere (perché è un film da vedere assolutamente)
leggi la recensione completa di toal26L'ultima pellicola di Tarantino non è che una favola e una poesia dedicata al suo più grande amore, il Cinema. Un film intimo e contemplativo ma anche celebrativo su un'era (quasi) dimenticata del cinema ma per lui importantissima: quella della sua infanzia. Con una dedizione e un pudore che però si rivelano il vero limite della pellicola.
leggi la recensione completa di YellowBastardE tutti vissero felici e contenti… forse… anzi, non si sa, perché nelle fiabe di Tarantino il bene ed il male stanno dalla medesima parte e nella Hollywood di fine anni sessanta tutto è possibile. La cosa certa è che il divertimento è assicurato, se si condivide il medesimo concetto di divertimento con il regista, naturalmente.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliUn omaggio a un'epoca trascorsa e una riflessione sul potere salvifico della Settima Arte, ma soprattutto una favola malinconica, intima e contemplativa, un viaggio immersivo e totalizzante all'interno del mondo dove tutto è possibile: il Cinema. Voto 8,5
leggi la recensione completa di rickdeckardAltra perla del grande Tarantino che non delude mai..
leggi la recensione completa di FJ92Tarantino, icona postmoderna sopravvalutata.
leggi la recensione completa di kubritchL'ennesima pagina di grande cinema firmata Tarantino.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiQuentin Tarantino, il cinema e la tv della fine degli anni '60, cioè di quand'era soltanto un bambino, raccontati con gli occhi dell'attore caduto in disgrazia Leonardo di Caprio e della sua controfigura, che gli fa anche da tuttofare, Brad Pitt.
leggi la recensione completa di Marco PoggiIl postmoderno è una cosa seria! Tarantino crea un film maniacalmente fedele agli stilemi anni '60 (ma fino a un certo punto). Poi conclude con un tocco di genio. Los Angeles è molto diversa da quella di Pulp Fiction, necessariamente... C'era una volta...appunto! Strepitosa la prova di Di Caprio. Ottimo Brad Pitt.
leggi la recensione completa di H BakshiARTE, MASSACRETELO PURE CRITICA INFAME.
commento di FiestaForse un film fine a se stesso, ma rimarrà un'interessante riflessione che uno degli autori più importanti degli ultimi trent'anni fa sul proprio cinema.
leggi la recensione completa di MalpasoIl film mi è piaciuto. sono contento di non essermelo perso, ma non mi ha convinto . Ma di che dovevo convincermi ?
commento di blualberto1966Esci dal cinema pensando che tutto sia perfetto: i protagonisti, le comparse, la regia, il montaggio, la colonna sonora, la fotografia (10!). Poi, per caso, scopri l'antefatto storico che conoscono tutti tranne te, la strage nella villa Polanski da parte dei seguaci di Charles Manson, e di colpo il film acquisisce ADDIRITTURA un senso. Voto: 8.
commento di andenkoFilm lungo dalla trama che gira a folle non andando da nessuna parte. Tarantino si fa un film per se stesso sulle sue passioni cinematografiche ed un minuto di pulp per i fun. Penso che non c'entri nulla con gli altri film, mi sta diventando Woody Allen(con tutto il rispetto per Woody Allen).
commento di Stefano82Una sentita dichiarazione d'amore verso il cinema
leggi la recensione completa di mgcgioUna favola che suona come una lettera d'amore per un epoca cruciale del cinema,un Tarantino godibile, ma certamente più "soft" ,in una carrellata di personaggi che entrano ed escono come dal suo set.Forse un film più maturo, ma meno "coraggioso".
leggi la recensione completa di GIMON 82nel bene e nel male questa è l'opera di un uomo ormai completamente in balìa delle proprie ossessioni feticistico/formali, disposto (inconsciamente?) a sacrificare ad esse tutti i caratteri distintivi della sua poetica. scrittura, suspense, umorismo, erotismo...certo, c'è pur sempre Tarantino in regia e quindi il film si "fa vedere", però...
commento di giovenostacos’è il cinema in fondo se non una favola raccontata tramite immagini? Una favola di qualsiasi tipo, molte volte anche cruda e violenta, magari spietata, come la maggior parte dei film di Tarantino, ma a volte può essere anche inaspettatamente più dolce, addirittura commovente.
leggi la recensione completa di lucasPrevitaliLa favola della Hollywood gloriosa e maledetta del 1969 si suddivide essenzialmente in un estesissimo prologo ed in un esplosivo climax. La prima parte è uno smagliante ed imponente affresco della Hollywood di fine anni 60, strabordante della cinefilia del suo autore. L’esplosivo e spiazzante finale è purissimo estratto tarantiniano.
leggi la recensione completa di port cros