Regia di Maria Pulera vedi scheda film
NIC CAGE
Il camionista Joe ha perso tutto ciò che aveva nel tentativo di curare l'adorata bella moglie, vittima di un male incurabile.
Per caso in un locale l'uomo incontra una strana, eccentrica donna, che l'uomo salva da una apparente aggressione, scoprendo poco dopo che la messa in scena era costruita ad arte.
La donna infatti gli rivela di essere una sorta di medium, in grado di parlare con le anime dei morti se condotta in punto di morte. Per quel motivo aveva cercato un volontario per farsi soffocare, in modo da entrare in contatto con l'anima della figlia in coma in ospedale, dopo essere stata coinvolta in un incidente mentre guidava la moto dell'ex compagno della donna.
Fatto sta che l'ingenuo Joe, impietosito dalla drammatica circostanza, finisce per aiutare la donna a ripetere l'esperimento dello strangolamento, ma anziché richiamare l'anima della figlia in coma, finisce per connettersi con quella della sua defunta moglie, il cui spirito entra nel corpo della figlia della sua nuova conoscente.
Insomma, un vero casino, in tutti i sensi, al servizio di un film che pare un delirio e che impegna Nic Cage in uno scult degli scult, degno e consono ad una sua carriera fitta di impegni ove l qualità, anche minima e sindacale, pare una presenza estranea.
La tresca tra Joe e la figlia della sua nuova fiamma, finisce per sfiorare il grottesco involontario, nonostante l'avvenenza dell'attrice che interpreta la giovane figlia caduta in coma (Penelope Mitchell, vista di recente nell'ultimo Hellboy) in un pasticcio in cui spiace di veder coinvolta anche una valida interprete e, di recente, anche promettente regista, come è Franka Potente.
La regia, senza mordente alcuno, ed anzi sopraffatta da una sceneggiatura da denuncia, trova la firma della fino ad ora sconosciuta Maria Pulera.
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