Abel è così puro di spirito che non riesce neanche a pensare che la sua attrazione per i bambini possa far sorgere dei dubbi su di lui. Lui, che fa il meccanico in un'officina, adora fotografare una ragazzina con cui ha fatto amicizia ed è travolto dall'orrore quando lei lo accusa di molestie sessuali. Per fortuna la storia gli dà modo di farsi una nuova vita. Siamo infatti nel 1939.
Note
Schlöndorff descrive "The Ogre" come "una favola, un film grottesco, una grande opera buffa tedesca", ispirata all'espressionismo, a Leni Riefenstahl e a Veit Harlan. Ma è uno di quei film un po' pomposi che paiono nascere già vecchi, dove l'afflato poetico e l'intento metaforico si manifestano con massiccia imponenza e annullano la dimensione oscura della fantasia. Come denuncia fin dal titolo (che è inglese), una coproduzione europea, dove tutto è prevedibile e "finto".
Elogio dell'innocenza e di chi vuole proteggerla, ma l'Orco è troppo ambiguo (ritardato o ingenuo?), e proprio non si riesce a tifare per il personaggio, viste anche le sue inclinazioni politiche.
Voto 5. Un film penalizzato da eccessi di formalismo, che lascia un po’ inconcluso il tema di riferimento, l’infanzia violata. Peccato, perché il film si introduce molto bene, ponendo delle ottime premesse. [15.04.2007]
Un film assolutamente sottovalutato, si certo è troppo infarcito e forse anche po direzionato nel simbolismo esagerato, ma ci sono dei pezzi di cinema da non sottovalutare, che la critica ha fatto finta di non vedere. Non come mai questa presa di posione. Unica osservazione che posso fare in maniera diretta eè la poca sgtringatezza, i tempi del film sono troppi lunghi e magari questi incidono… leggi tutto
imbarazzante pasticcio poetico, fallimentare come adattamento e progressione narrativa: personaggi abbozzati, trama invisibile, noia mortale e deliri lirici veramente fuori luogo. Peccato, gli spunti potevano promettere qualcosa di più... Malkovich, lasciato a se stesso, gigioneggia e fa compassione. leggi tutto
Un film assolutamente sottovalutato, si certo è troppo infarcito e forse anche po direzionato nel simbolismo esagerato, ma ci sono dei pezzi di cinema da non sottovalutare, che la critica ha fatto finta di non vedere. Non come mai questa presa di posione. Unica osservazione che posso fare in maniera diretta eè la poca sgtringatezza, i tempi del film sono troppi lunghi e magari questi incidono…
imbarazzante pasticcio poetico, fallimentare come adattamento e progressione narrativa: personaggi abbozzati, trama invisibile, noia mortale e deliri lirici veramente fuori luogo. Peccato, gli spunti potevano promettere qualcosa di più... Malkovich, lasciato a se stesso, gigioneggia e fa compassione.
UNA PELLICOLA CHE NON MI HA ENTUSIASMATO,SIA PER LA LENTEZZA CHE UCCIDE UN PO' LA TENSIONE,PERCHE' NON SAPUTA GESTIRE,SIA PER LA STORIA CHE COMUNQUE NON ARRIVA IN FONDO AI SUOI DISCRETI SPUNTI.QUALCOSA C'E' DA SALVARE,COME LA BELLA FOTOGRAFIA,L'INTERPRETAZIONE DEGLI TTORI,QUALCHE BELLA RIPRESA,MA LA PELLICOLA NON DECOLLA MAI E RESTA SIMILE A MOLTE ALTRE.FINTOALTERNATIVA? **
lascio queste tracce digitali come espressione di forte dissenso per la recensione breve e frettolosa presente sul sito. Vidi questo film nel corso di una panoramica dei film presentati a Venezia e ne ebbi una buona impressione. Certo dovrei rivederlo e farmene una nuova e più attenta idea, ma quel che ricordo è che il film mi piacque e mi stupii profondamente quando - a distanza di parecchi…
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Commenti (4) vedi tutti
Elogio dell'innocenza e di chi vuole proteggerla, ma l'Orco è troppo ambiguo (ritardato o ingenuo?), e proprio non si riesce a tifare per il personaggio, viste anche le sue inclinazioni politiche.
commento di moviemanVoto 5. Un film penalizzato da eccessi di formalismo, che lascia un po’ inconcluso il tema di riferimento, l’infanzia violata. Peccato, perché il film si introduce molto bene, ponendo delle ottime premesse. [15.04.2007]
commento di PPLento e noioso, peccato, perchè Malkovich era in forma più che mai!
commento di RageAgainstBerluscaVOTO : 5 Sconclusionato al limite del grottesco presenta una storia ballerina che salta di qua e di là in continuazione.
commento di supadany