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Exhibition

Regia di Jean-François Davy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Exhibition

di undying
3 stelle

Triste documentario, ancor più tristemente gradito dal pubblico, su una delle prime attrici del cinema hard francese: Claudine Beccarie. Giovane donna finita nel "pantano" delle luci rosse solo per motivazioni economiche. Nonostante abbia tentato di uscirne (lavorando anche in Italia), è sprofondata sempre più nell'abisso dell'hard.

 

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L'attrice Claudine Beccarie, si confessa al regista Jean-François Davy. Ex ballerina, girl scout, con alle spalle quattro anni (dai 14 ai 18) terribili passati in un istituto di rieducazione (periodo nel quale ha tentato il suicidio) e un matrimonio fallito con un militare americano. Già dispensatrice di sesso a pagamento per quattro mesi (in una "casa chiusa" spagnola), poi approdata al cinema, prima erotico, quindi hard. La Beccarie racconta dettagli intimi, commenta le scene di un lavoro dove compare, e intervista gli spettatori all'uscita di un cinema durante la proiezione di un film del quale è protagonista. Addirittura si fa riprendere in una (commiserevole) scena in compagnia della cugina Beatrice, anche lei risucchiata nel vortice dell'hard per misere motivazioni economiche.

 

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Claudine con la cugina Beatrice, in Exhibition

 

"Sono due anni che lavoro, e non sono mai andata a letto con un produttore." (Claudine)

 

"Ho qualcosa da far ammettere più che far comprendere: mi piacerebbe che la gente che vede un mio film si facesse domande sulla bisessualità." (Claudine, in merito ad una utopistica -e ovviamente rimasta in un cassetto- sceneggiatura sulla quale stava lavorando) 

 

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Terribile documentario girato da uno dei nomi più significativi dell'hard francese, membro del gruppo porno-chic "Les pornocrates", che pure appare mentre fa domande all'attrice. Durante l'intervista compaiono brutte e insignificanti scene di sesso (in una è presente anche Georgina Spelvin), recuperate a caso da film inguardabili, e messe assieme senza logica e in totale contrasto con l'intervista.

Ad alcune (poche) domande sensate, rivolte alla protagonista, ne seguono (molte) morbose e patetiche. Così apprendiamo che il primo orgasmo "vaginale" lo ha provato solo a 28 anni d'età.

Distribuito in più versioni, con titoli di testa arbitrari ed inventati come nel caso di Le confessioni intime di Claudine, nel quale vengono accreditate maestranze greche e la regia attribuita a tale Daniel Milas, Exhibition pare essere stato molto gradito al punto che Jean-François Davy ne girerà un secondo capitolo, stavolta "interpretato" da Sylvia Bourdon (altra pornocrate). Al di là di tutto resta un triste esempio di sfruttamento, non solo sessuale, quanto d'immagine di un'attrice caduta tra le grinfie di spietati profittatori, in questo caso negati dietro (ma anche davanti) ad una macchina da presa.

Non sorprende dunque che la Beccarie sia rimasta sconvolta dal risultato e abbia, in seguito, denunciato i produttori per essere stata "psicanalizzata in pubblico".

L'esperienza la spinge, dopo il 1975, ad abbandonare il genere hard nel tentativo di riabilitarsi come attrice. Motivo per cui approda in Italia: finisce sui set di Inhibition (Paolo Poeti, 1975) e Calde labbra (Demofilo Fidani, 1976), dei quali -pur non girando scene del tutto esplicite- vedrà realizzate due versioni potenziate da insert dei quali non era a conoscenza. Nel caso di Inhibition tenta, inutilmente per via legale, di far tagliare tutte le copie del film.

Già sul set di Lips of blood (1975) era incappata nella "doppia versione", circolando del film di Rollin una copia X-rated dal significativo titolo di Suce-moi vampire.

Delusa anche dall'Italia, Claudine torna in Francia dove prende parte ad una trilogia diretta da Alain Payet composta da Fraulein Kitty (Elsa fraulin SS aka Captive women 4), SS - Il treno del piacere (Captive women 5) e Perversion (Nathalie: escape from hell), brutte copie di Ilsa, la belva delle SS con protagoniste principali - rispettivamente - Malisa Longo, Monica Swinn e Patrizia Gori. Appare quindi in altri due hard, per poi abbandonare definitivamente il cinema, capendo di non avere alcuna prospettiva differente da quella del porno.

 

Dopo essersi sentita offesa per il paragone tra il suo lavoro di attrice hard e la prostituzione, su Gola profonda, così si esprime la Beccarie: "Non mi piace fare film per gente malata."

E il bello è che Exhibition è un esemplare caso di film malato, per quel che sottende, per quanto mal scritto, diretto e montato.

 

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La Beccarie in Lips of blood  (Jean Rollin, 1975)

 

"La bestialità della vita mi ha calpestato e schiacciato, mi ha tagliato le ali in pieno volo e derubato di tutte le gioie cui avevo diritto." (EM Cioran)

 

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Exhibition (1975): locandina

 

F.P. 12/02/2020 - Versione visionata: Le confessioni intime di Claudine (italiano, durata: 85'26")

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