Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
Una commessa di un negozio di fotografia che è stata appena lasciata dal fidanzato, un volontario del Telefono amico in costante stato di depressione e i casi umani con cui lui ha a che fare: ordinarie infelicità individuali inserite in un contesto corale (vedi le due scene in cui si ascoltano i pensieri degli automobilisti fermi al semaforo) per una commedia amarognola che si concede un lieto fine plateale ma non coincidente con quello preventivato. Certo, non riesce a evitare tutte le abituali trappole del cinema indipendente americano (entro cui si colloca pienamente, nonostante la regista sia catalana: basta guardare la faccia di Seymour Cassel per ritrovare aria di Cassavetes), in particolare certe derive grottesche troppo programmatiche; ma la morale allusa nel titolo (le cose che non si dicono sono quelle più importanti) ha una sua verità. Grande prova di Lili Taylor nei sofferti monologhi autoregistrati con una telecamera e destinati al suo ex, che non li vedrà mai.
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