Regia di Claudio Giovannesi vedi scheda film
Ciò che rende “La paranza dei bambini” grande cinema è la definizione di una geografia etica e territoriale dettagliata e appassionante. Un cinema agganciato ai personaggi e ai volti, in grado di raccontare una metamorfosi morale racchiusa in corpi che non sono (ancora) pronti ad accoglierla, ad affrontarla e a sostenerla. Appiccicato a un luogo e alla sua realtà, come “Gomorra”, a tratti elegiaco e vibrante come un gangster movie alla Scorsese. Ad ogni modo, una visione dalla quale traspaiono un cuore, una sincerità e un mestiere che difficilmente lasciano indifferenti
Necessario e inevitabile è rapportare il film in questione al panorama cinematografico nostrano, sempre più spoglio, desolante e accartocciato su sé stesso. In questo senso il film di Claudio Giovannesi (tra gli altri “Alì dagli occhi azzurri”, “Fiore”) è una boccata d’aria fresca o – se preferite – un grande sospiro di sollievo, che per i propri assunti e tematiche così trasversali e capaci di andare oltre il territorio raccontato si è giustamente guadagnato il plauso della critica internazionale.
Grande performance di tutti i giovani attori non professionisti.
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