Trama
Napoli 2018. Sei quindicenni – Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O'Russ, Briatò – vogliono fare soldi, comprare vestiti firmati e motorini nuovi. Giocano con le armi e corrono in scooter alla conquista del potere nel Rione Sanità. Con l'illusione di portare giustizia nel quartiere inseguono il bene attraverso il male. Sono come fratelli, non temono il carcere né la morte, e sanno che l'unica possibilità è giocarsi tutto, subito. Nell'incoscienza della loro età vivono in guerra e la vita criminale li porterà a una scelta irreversibile: il sacrificio dell'amore e dell'amicizia.
Approfondimento
LA PARANZA DEI BAMBINI: PERDERE L'INNOCENZA VIVENDO DA CRIMINALI
Diretto da Claudio Giovannesi e sceneggiato dallo stesso con Maurizio Braucci e Roberto Saviano, La paranza dei bambini racconta la storia di un gruppo di adolescenti che a Napoli, nonostante la loro giovane età, si confrontano con la malavita. Nicola e i suoi amici hanno solo quindici anni eppure hanno fame di soldi, di vestiti alla moda e motorini nuovi di zecca. Maneggiando armi, tengono sotto scatto il rione della Sanità. Tra di loro, si amano come fratelli e non temono nulla, né la prigione né la morte. Sanno che la loro unica possibilità è quella di rischiare ogni cosa seppur con l'irresponsabilità dell'adolescenza.
Con la direzione della fotografia di Daniele Ciprì, le scenografie di Daniele Frabetti, i costumi di Olivia Bellini e la colonna sonora originale di Andrea Moscianese e Claudio Giovannesi, La paranza dei bambini è tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Saviano, autore dietro a cui si devono anche i successi di Gomorra e Tatanka. A spiegare le ragioni dell'adattamento è lo stesso regista: "La paranza dei bambini racconta la relazione tra l'adolescenza e lo stile di vita criminale: l'impossibilità di sperimentare i più importanti sentimenti di adolescenza, amore e amicizia, in una vita segnata dal crimine. Il film mostra come un quindicenne e i suoi amici coetanei perdano l'innocenza. La decisione di Nicola, il protagonista, di abbracciare la criminalità diventa lentamente irreversibile e onnicomprensiva, richiedendogli il sacrificio del suo primo amore e dell'amicizia. In tale contesto, diviene per lui impossibile vivere i sentimenti di base della stessa adolescenza".
"Anche se il percorso verso gli inferi non è un desiderio innato nei giovani ma è una conseguenza derivante da una diffusa illegalità, La paranza dei bambini non vuole rappresentare nessun punto di vista sociologico", ha proseguito Giovannesi. "Si è per tale ragione scelto il punto di vista dei giovani, senza giudicarli, e si mostrano i loro sentimenti adolescenziali in relazione allo stile di vita criminale e all'ambizione del potere: la narrazione dell'arco criminale è sempre in relazione con la storia delle loro emozioni, delle loro amicizie e dei loro amori, che sono destinati a fallire proprio a causa di come hanno deciso di vivere.
Nonostante abbiano quindici anni, i protagonisti sono costretti a vivere in costante contatto con la morte, considerandola come una possibilità molto concreta e vicina: sperimentano l'ambizione della conquista e scelgono di conseguenza la guerra in maniera irresponsabile. Il desiderio di potere nei giovani nasconde anche un ingenuo paradosso, tipico di chi ha la loro stessa età, di voler fare del bene attraverso il male. Uccidendo i padri, sono costretti a sostituirli e, per farlo, riducono il tempo a disposizione della loro crescita, sacrificano la loro spensieratezza e considerano la morte o il carcere come possibilità reali e quotidiane".
Il cast
A dirigere La paranza dei bambini è Claudio Giovannesi, regista, sceneggiatore e musicista. Nato a Roma nel 1978, Giovannesi ha lavorato sia nella fiction sia nel documentario. Con una laurea in Lettere moderne e un diploma in Regia conseguito al Centro sperimentale di cinematografia, ha mosso i primi passi… Vedi tutto
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Commenti (8) vedi tutti
Chista nun è na storia de criature ca se magnano e fritture, ma de guagliuncelli e malavita ca ggirano smargiassi ncopp'o muturine cu o revolvèr e i palluncìne, e fann'e peggio cose. A trama è shcuntata, poi nun ze capisce nente, nun parlano napulitane, ma gomorrese strìtte, ca ce vulìsse a paggina 777 e o televideo. Vulite sapè o voto? 4 e miezzo.
leggi la recensione completa di genoanoStile Gomorra e non poteva essere altrimenti,visto che il film e' tratto dai suoi libri,si e' abbassata l'eta'....ma il succo e' questo credetemi.Comunque da vedere perche' e' fatto con delicatezza e rigore.
commento di ezioStoria di "criminali bambini "Ispirata all'omonimo romanzo di Saviano. Di pregio, anche se non proprio originale
leggi la recensione completa di Furetto60Attori non professionisti! Ma quanto sono bravi! L’ottima confezione di Giovannesi fa il resto!
commento di vjarkivLa paranza dei bambini impigliati nelle reti della vita.
leggi la recensione completa di kubritchPer colpa di una cattiva sceneggiatura che idealizza la banalità quotidiana della camorra di quartiere, Claudio Giovannesi sbaglia il film e s'impantana nelle maglie di una fotografia tanto vacua quanto didascalica. Tratto dal primo, vero romanzo di finzione di Saviano, "La paranza dei bambini" è un oggetto ripetitivo e noioso.
commento di maurri 63Romanzo di formazione criminale di un gruppo di adolescenti, non c'è Gomorra, ma solo uno sguardo lucido e chiaro sulla scelta di questi ragazzi.
leggi la recensione completa di GIMON 82Un film abominevole. Al di là delle scene di violenza inaudita e del linguaggio vomitevole, quello che indigna di più è il messaggio dei criminali guardati con comprensione e addirittura simpatia. Ancora un film sulla Napoli violenta, basta signori registi e sceneggiatori: state facendo danni incalcolabili alla città di Napoli che non lo merita.
commento di nds