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Ho parato la luna

Regia di Ornella Barreca vedi scheda film

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La recensione su Ho parato la luna

di mm40
3 stelle

Un uomo in treno ripensa alla sua vita, dal sogno dell'infanzia - diventare calciatore - ai duri sacrifici per realizzarlo, fino a oggi che è portiere in una delle squadre più forti del mondo e nella nazionale italiana: quest'uomo è Stefano Tacconi.

 

Dai presupposti – l’autobiografia filmata di un calciatore, peraltro di carattere esuberante e non sempre simpaticissimo nella sua sincerità a oltranza – ci si poteva attendere un capolavoro trash: e invece Ho parato la luna è un filmettino a cui si possono imputare mancanze e colpe soltanto in ragione dello scarso budget a disposizione, ma al quale non mancano idee e cura formale, capace di suscitare emozioni ‘vere’ a discapito di qualsiasi pregiudizio generico. Onore al merito soprattutto della regista e sceneggiatrice Ornella Barreca (già all’opera in Rai, questa rimarrà la sua unica pellicola), affiancata da Alessandro Baracco come assistente alla regia e sceneggiatore anch’egli; l’intuizione probabilmente decisiva, quella vincente in questo caso, è di non fare mai recitare il protagonista, onde evitare l’effetto dilettante allo sbaraglio davanti alla macchina da presa. Tacconi è solitario su un treno, il suo flusso di pensieri viene doppiato da Loris Loddi e le uniche azioni a cui è chiamato nei cinquantuno minuti del mediometraggio sono quelle prese di sana pianta dalle partite giocate e dagli allenamenti (nei quali compare anche il suo preparatore, un’eccellenza quale Dino Zoff). Il resto è pura fantasia, con il Tacconi bambino e adolescente che si perde fra ricordi, speranze di gioventù e riflessioni esistenziali più o meno ficcanti o condivisibili, comunque mai buttate lì, pretestuose: la trama è nitida e ha un retrogusto agrodolce che dà l’idea di quanto ‘cinema’ ci sia in questo lavoro modestissimo nei mezzi e neppure destinato alla sala. Apprezzabili anche le musiche: sono di Lino Vairetti, già voce e chitarra nella leggenda prog degli Osanna. 3,5/10.

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