Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Un bambino, deluso dalla Befana, una volta diventato grande la rapisce. Un gruppetto di bambini parte per liberarla.
La Befana vien di notte è un prodottino ben strutturato e confezionato, che non si spinge comunque oltre i ferrei limiti che la sua esplicita destinazione al pubblico delle feste – famiglie con bambini, nello specifico caso – gli impone. A scriverlo è il quotato Nicola Guaglianone, che dopo aver firmato Lo chiamavano Jeeg Robot, L’ora legale e Benedetta follia prova – e con successo – anche la carta della fiaba moderna; a dirigerlo è Michele Soavi, ormai regista di fiction televisive da due decenni e indubbiamente esperto a sufficienza per licenziare un lavoro di tale fattura. Anche per quanto riguarda il reparto interpreti, poi, le scelte sono state ripagate: la Befana-maestrina protagonista è perfettamente nelle corde di Paola Cortellesi, così come il ruolo del cattivone di turno è ben rivestito da Stefano Fresi; quanto ai piccoli attori coprotagonisti, ci si può accontentare data la dimensione del lavoro. Un’ora e mezza di emozioni facili e di trama lineare, con poche trovate originali, ma assestate bene: difficile chiedere di più. 3,5/10.
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