Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Superomismo seriale
Nei giorni cupi della zona rossa monzese, dovendo intrattenere la prole ancora pre-young-adult e stufo delle iperboli riferitemi circa compagni di scuola 7/8enni che millantano la visione per intero delle 8 stagioni del Trono di Spade, non senza qualche remora ho iniziato a proporre i vari segmenti filmici dell’imperante (innocuo ?) e famigerato “Marvel Cinematic Universe” al suddetto pargolo; da quasi neofita circa l’ordine da seguire della ventina (ventina !!!) di film da vedere, ho cercato conforto e guida su internet, trovando risposta al quesito con immancabile confusione. Esistono infatti 8 modalità: in ordine di uscita, in ordine cronologico (https://www.bestmovie.it/news/film-marvel-in-ordine-cronologico-in-che-ordine-guardare-film-e-serie-tv/737244/#film) più altre 6 …(https://www.bestmovie.it/disney/maratona-film-marvel-ecco-6-ordini-diversi-da-quello-cronologico-per-affrontarla-2/743180/) . E questo solo seguendo le indicazioni del sito www.BestMovie.it....
Pertanto, approcciandomi analogicamente all’argomento, ho preferito iniziare in rigoroso ordine cronologico, saltando avanti e indietro nel (prolifico) ultimo decennio di produzione Disneyana.
Confesso di non avere mai sentito nominare il personaggio protagonista di questo film (il 2° cronologicamente parlando dopo “Captain America” del 2011), probabilmente minore e noto solo ad una nicchia di appassionati di fumetti. La produzione (il film è del 2019) è navigata, levigata come richiede lo standard dei blockbuster moderni. Si pesca in vari ambiti: nel superomismo corrente declinato al femminile e nell’immaginario collettivo quanto a situazioni (stralci da b-movie, nell’accezione migliore, quali “L’Alieno” del 1987 di Jack Sholder) ma anche - idealmente – con reinterpretazioni pescate alla rinfusa da “Blade Runner” (le domande per riconoscere gli alieni muta-forma) e “Man in Black” (gli animaletti apparentemente innocui). Con in più un malcelato - e sempre vendibile - richiamo nostalgico agli anni 90, omaggiati dall’ambientazione terrestre, dal merchandising e dalla colonna sonora.
Confezione calibrata dall’esperienza, quindi, con una regia ed una scrittura nella media di prodotti similari (i registi sono infatti due carneadi della scuderia Disney); Il ritmo si mantiene comunque serrato, gli effetti speciali sono immancabilmente roboanti ma la trama ed i dialoghi scarsamente originali. Le trovate migliori – per chi scrive - sono i siparietti di un annoiato Samuel L. Jackson (soprattutto quelli riguardanti un certo gatto…), la cui prestazione “di mestiere” è comunque superiore a quella della legnosa protagonista e del gigione villain Jude Law, e qualche altra situazione di alleggerimento sufficientemente ponderata. Non mancano poi i collegamenti ed i rimandi ad altri lidi del MCU, indubbiamente puntuali e ben applicati alla trama (l’esperienza decennale ha pagato sicuramente), fino all’immancabile (simpatica, in questo caso) sequenza post-titoli di coda..
Un capitolo minore dell’universo Marvel, in definitiva, dai grandi incassi ma dalle basse aspettative di fildelizzazione nel pubblico; assimilabile solamente quale parte di un progetto “monstre” ancora lontano dal concludersi.
Infinity war
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