Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Film di raccordo (è stato fatto furbescamente credere prima dell’uscita) tra Infinity War e Endgame, Captain Marvel è invece quasi del tutto inutile, a questo proposito, salvo per una brevissima sequenza a metà dei titoli di coda.
E come film a sé stante ha comunque i suoi bei difetti.
Soprattutto, è privo di pathos: tutto nel film fluisce abbastanza indifferentemente non riuscendo a suscitare praticamente mai il ben che minimo interesse (anche perché la protagonista è sostanzialmente invincibile. Qual miglior modo di uccidere la suspense, vi chiederete. Già, qual miglior modo...).
La sceneggiatura è una burla (e non spiega assolutamente nulla, ad esempio come faccia ad essere così potente [solo perché è stata investita dai raggi dell’esplosione? Andiamo!]), la regia anonima e il tono generalmente fiacco (tanto che perfino le scene d’azione finiscono per annoiare), nonostante la mole di battute più o meno riuscite inserite a tutti i costi come da dettami Disney (simpatico, in ogni caso, il gatto).
Appare sinceramente incredibile che a scriverlo ci si siano messe ben cinque persone, vista la scarsa riuscita del prodotto finale (probabile che ciò sia dovuto anche ai doveri nei confronti della committenza Marvel-Disney ma il fatto rimane) che in più d’un occasione è lì lì per sprofondare nel più totale ridicolo.
E decisamente assurde, meschine e fastidiosamente misogine le polemiche, antecedenti l’uscita, concernenti un presunto eccessivo e forzato femminismo del film (in realtà, “eccessivo” femminismo della sua protagonista, oggetto in prima persona di vergognosi attacchi da parte di fanboys evidentemente sessualmente frustrati), del quale invece al momento della visione non si trova quasi traccia, almeno che il fatto stesso che la protagonista sia una donna non abbia da essere considerato emblematico di una “perversa” tendenza a scivolare un po’ troppo volenterosamente in una certa “retorica” femminista.
Qualunque messaggio politico o sociale anche solo vagamente sensato che si potrebbe riuscire ad immaginare risulta di difficile individuazione all’interno dell’opera, che altro non è che un medio (mediocre) filmetto d’intrattenimento, pieno di cliché e privo di particolari pretese. Nel mezzo del cui marasma coloratissimo e sorprendentemente tedioso finisce per smarrirsi anche la narrazione stessa, anemica al pari del film che ha generato (ovvero, una delle peggiori origin stories di sempre).
Come se ciò non bastasse, anche la forma non è che sia delle migliori: stile e fotografia sono infatti piatti e patinati, e in più d’un occasione si sprofonda nel kitsch, forse involontario (tra tutine ridicole e personaggi luccicanti che manco in Dragon Ball).
Nemmeno gli effetti speciali, stavolta, sono particolarmente entusiasmanti (ed anzi contribuiscono soltanto ad acutizzare la sensazione di trovarsi di fronte ad un emerita pacchianata) e del film in estrema sintesi si salva ben poco.
L’introduzione di un personaggio come Capitan Marvel, poi, all’interno dell’universo cinematografico dello studio non potrà che creare dei problemi in fase di sceneggiatura in futuro (quale avversario potrebbe mai batterla, dopotutto?), almeno che non si decida di sottoutilizzarla (come il trattamento riservatole in Endgame lascia presagire, mentre porta pure alla luce dubbi circa l’opportunità, in origine, di portarla al cinema, incasinandosi letteralmente la vita da soli [si sarebbe forse fatto meglio a lasciar perdere? Probabile, ma è noto: la prospettiva di lauti guadagni ha spesso l’effetto di porre in secondo piano sterili preoccupazioni di natura narrativa, ad esempio di coerenza, coesione e qualità della stessa, tutte questioni delle quali gli spettatori, ingenui, si ostinano a considerare l’importanza]).
Al di là di tutto, bravi, comunque, gli interpreti (anche se la Larson pare quasi meno espressiva del solito, forse a causa delle costrizioni imposte dal ruolo in un blockbuster) che sono solo mal serviti da una sceneggiatura bambinesca.
Grandissimo successo di pubblico dovuto però per gran parte a vicende contingenti che la furba campagna di marketing ha saputo abilmente sfruttare facendo credere che la visione di questo film fosse necessaria in vista del successivo Avengers: Endgame [nel quale, invece SPOILER: Carol Denvers si rivela sostanzialmente ininfluente salvo all'inizio dove funge da conveniente deus ex machina FINE SPOILER).
Costato intorno ai 175 milioni di dollari, Captain Marvel, infatti, ne ha incassati oltre 1 miliardo e 120 milioni, imponendosi come il terzo maggior incasso dell'anno. Critica e pubblico (al di là delle già citate e prevenute rimostranze misogine) hanno risposto abbastanza freddamente, ma che importa?
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