Regia di Anna Boden, Ryan Fleck vedi scheda film
Stand-alone che punta più sulle emozioni che sull'azione
21esimo film di questo tanto amato/odiato MCU (Marvel Cinematic Universe), "Captain Marvel" è un film di transizione tra l'attesa spasmodica da un Avengers all'altro, il prequel ambientato negli anni '90 dedicato alla supereroina più forte di tutti. La pellicola in alcuni aspetti prova a distinguersi dalle altre Marvel: montaggio serrato, passaggi temporali repentini, richiesta di attenzione da parte dello spettatore per comprendere appieno le vicende (simbolica la sequenza in cui gli Skrull danno un'occhiata al passato misterioso della protagonista), ma soprattutto la struttura narrativa apparentemente non convenzionale. Senza dubbo è la commedia ciò che funziona di più: Samuel L. Jackson nei panni di un Nick Fury gattaro e in balìa degli eventi, Skrull meno spaventosi di quello che sembrano, il gatto Goose che riserverà sorprese, e una Brie Larson molto deliziosa, ironica e carismatica. Il percorso della protagonista Carol Denvers è molto toccante e coinvolgente, frutto di un grande lavoro di scrittura da parte dei 7 sceneggiatori, che rivitalizzano il tema della superiorità e dell'unicità di un forte e risoluto carattere umano, pieno di speranza, rispetto a un miliardo di protoni e superpoteri vari, che comunque visivamente fanno la loro porca figura. Invece non mi ha convinto la gestione delle scene d'azione da parte della coppia di registi Anna Boden e Ryan Fleck: poche, frettolose e confuse, ed è un peccato vista l'importanza del personaggio. Ma va bene così: il film intrattiene, provoca sia la risata sia la commozione, e riesce a mixare generi, dal thriller al fantasy, dal drammatico al comico. Purtroppo si può notare un errore nel doppiaggio italiano: la password del wi-fi citata da Jackson. Durante i titoli di coda, come da tradizione, due scene inedite: una crea hype per l'imminente "Avengers: Endgame", l'altra no, una semplice gag. Doppio omaggio per Stan Lee: sigla Marvel con lui protagonista assoluto e classico cameo.
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