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The Bony Lady

Regia di Adriana Barbosa, Thiago Zanato vedi scheda film

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La recensione su The Bony Lady

di OGM
7 stelle

La morte è "santa"? La si può invocare con una preghiera? E può essere il miracolo che salva la vita?

La Santa Muerte. Vestita come una sposa, una bambola di lusso, una bambina il giorno di una prima comunione sontuosa come una festa di paese. Una figura scheletrica, un teschio ingioiellato, esposto su un piedistallo in mezzo ai fiori, la vera regina della serata. Per i suoi seguaci, in quella madonna cadaverica, carnalmente morta però spiritualmente eterna, si racchiude il miracolo della salvezza, messo in moto da una magia antica, anteriore alla scoperta di Dio e della sua madre celeste. Questa docufiction – preceduta, nel 2012, da un cortometraggio dal titolo simile e di analogo contenuto  – prende spunto dalla storia di Arely, una transgender di origine messicana emigrata negli USA, che ha posto quel culto ibrido, un misto di religiosità pagana e cattolicesimo, al centro della propria vita, attribuendo al suo macabro idolo il prodigio della sua sopravvivenza ad una grave malattia. È allegramente variopinta, questa parata di sgargianti lustrini e di sincera fede, negli ambienti super illuminati dei party danzanti,  che concedono ai partecipanti una psichedelica fuga da una realtà crudele, fatta di scontri tra bande rivali, miseria e pregiudizio. Il colore  sudamericano si fa orgogliosamente spazio dentro l’illusione che tutto sia possibile, grazie alla forza della preghiera: la certezza di essere ascoltati è una vanità potente, che la protagonista riversa sulla folla delle amiche-adepte come un’ondata di amore universale, egocentrico ma infinitamente generoso. Questo film ha il nobile pregio di cavalcare il paradosso  - quello della natura divina di una salma – per regalarci l’emozione di un artificio assurdo che, pure nella sua stridente inverosimiglianza, è denso di umanissima poesia. La sua indole eccentrica, nel contempo ribelle e devota,  anima una ballata ruspante e straripante, eccessiva ma autentica, come un intimo anelito del cuore che sappia convertirsi in una processione, una sagra, una manifestazione di piazza:  una spontanea coralità popolare diretta da una cantante professionista, che disciplina con malizia la bellezza naturale, lasciandola però libera di invadere adorabilmente il mondo.

 

scena

The Bony Lady (2018): scena

 

scena

The Bony Lady (2018): scena

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