Regia di Tom Hanks vedi scheda film
La brevissima carriera di un gruppo rock nel 1964: azzecca una canzone, ma non regge alla fama e si scioglie subito. Tom Hanks esordisce alla regia, si riserva la parte dell’impresario ma affida quella del protagonista a una specie di suo sosia giovanile. Il film è un po’ esile rispetto alle ambizioni dichiarate (perdita dell’innocenza ecc., non esageriamo), ma non è un male: va preso per ciò che è, una commediola musicale frizzante e gradevole, con un’appena velata malinconia per lo sfiorire della giovinezza e delle sue illusioni. E un ottimismo di fondo: alla fine le cose non vanno nel modo previsto, ma la vita riprende lo stesso a scorrere, anche se in un’altra direzione (e comunque accanto a Liv Tyler). L’ammiccamento all’ovvio referente American graffiti si trova solo nella versione italiana: quella originale prende il titolo dalla canzone del gruppo, che è orecchiabilissima e viene ripetuta varie volte senza mai stancare.
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