Regia di Tom Hanks vedi scheda film
Da "Wonders"... a "One Hit Wonders"! La formazione, la rapida ascesa e l'ancor più rapida dissoluzione di un giovane gruppo musicale nei favolosi anni '60: Tom Hanks, al suo primo e per ora unico lungometraggio (il secondo dovrebbe arrivare a breve, dopo ben 14 anni dal suo esordio alla regia) scrive e dirige una gradevole commedia ascrivibile al filone nostalgia che tante operine graziose ha consegnato al cinema americano, ma che non esalta particolarmente per fascino o originalità. La pellicola, infatti, ha un andamento piuttosto prevedibile che all'inizio diverte e intriga, per la ricostruzione interessante e abbastanza realistica della società americana dell'epoca e dei meccanismi dello show-biz, ma ben presto tutto si appiattisce e diventa scontato e poco convincente, soprattutto se si considera che le stesse identiche tematiche erano state sviluppate in maniera molto più piacevole e briosa dall'eccellente "The Commitments" di Alan Parker. Cast altalenante, che può contare, quasi sempre impegnati in ruoli di secondo piano, su alcune star "prossime venture" come Liv Tyler, Charlize Theron e il bravissimo e spesso sottovalutato Giovanni Ribisi, ma che affida i ruoli chiave ad anonimi interpreti che troveranno la loro dimensione soprattutto nei serial tv. Tom Hanks non poteva, ovviamente, evitare di ritagliarsi una parte (anche per questione di appeal al botteghino): ineccepibile come sempre e lodevolmente defilato a lasciare spazio e inquadrature ai giovani colleghi. Regia corretta ma priva di grandi guizzi, fotografia che ho trovato un po' cupa. Voto sufficiente.
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