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Border - Creature di confine

Regia di Ali Abbasi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Border - Creature di confine

di CineNihilist
9 stelle

La peculiarità primitiva e mostruosa dei due protagonisti è ciò che mi ha spinto a vedere questa moderna favola scandinava, che si presenta come un normale urban fantasy fino a sfociare in un thriller da cardiopalma con delle tinte horror non indifferenti.

 

Il film di produzione svedese è stato presentato al festival di Cannes dove ha vinto un premio che gli ha permesso una più ampia distribuzione, che però in Italia purtroppo non ha avuto una grandissima diffusione, infatti sono dovuto andare in un cinemino sperduto d'essai per visionare quest'opera atipica e sconvolgente.

 

Eero Milonoff, Eva Melander

Border - Creature di confine (2018): Eero Milonoff, Eva Melander

 

La trama ruota attorno alla vita di Tina, una donna dai tratti somatici simili a quelli di un uomo di neanderthal, che oltre a quest'aspetto mostruoso ritenuto un "difetto genetico" dalla società, ha un incredibile fiuto non solo per gli odori, ma anche per le emozioni delle persone. Questa sua straordinaria abilità le permette di lavorare alla dogana dove riesce a scovare criminali e materiale illecito con grande facilità, risultando un elemento fondamentale per la sicurezza della frontiera svedese.
La sua vita quotidiana però non è altrettanto gloriosa, infatti vive insieme ad un fannullone che la sfrutta per avere un tetto sopra la testa e qualche volta anche per avere rapporti sessuali occasionali.
La ripetitività e la monotonia della sua vita viene spezzata dall'arrivo alla frontiera svedese di un uomo simile a lei chiamato Vore, che è immune all'olfatto ipersensibile ed empatico di Tina.
Immediatamente la nostra protagonista si allerta e ferma l'uomo che non sembra spaventato dalla sua presenza, anzi, ne rimane quasi affascinato come se sapesse qualcosa su di lei e non volesse dirglielo con quella sua aria misteriosa e magnetica.
All'arrivo di Vore però si scopre anche un'indagine su un presunto traffico di video pedopornografici, che Tina scopre e ne viene coinvolta in prima persona grazie anche alle sue buone capacità olfattive.
Il mescolarsi dei vari eventi, sconvolgeranno la quotidianità di Tina che la porterà a riscoprire la sua identità e scoprire una verità sconcertante che la porrà sul filo del rasoio tra integrazione ed esclusione, tra bestialità e umanità, tra tolleranza ed oppressione.

 

Eva Melander, Eero Milonoff

Border - Creature di confine (2018): Eva Melander, Eero Milonoff

 

L'elemento che più di tutti rende quest'opera svedese unica nel suo genere è proprio la sua profondità con cui tratta i temi della diversità, che affonda nel folklore scandinavo e nella mitologia norrena attraverso un urban fantasy che sfocia in un thriller dai connotati fiabeschi drammatici orrorifici, che rielabora il mito dei troll in una chiave di lettura più realistica e umana, raccontando una società distrutta ai limiti della crudeltà.

 

Il regista iraniano Ali Abbasi che vive da tempo nella regione scandinava, è dunque perfetto per raccontare questa storia di diversità, di integrazione e di esclusione, che sono tematiche tipiche di chi emigra da regioni lontane per poi arrivare e vivere nello Stato straniero in cui si viene accolti.
Quella stessa sensazione di sicurezza ma allo stesso tempo di alienazione dell'immigrato, viene capovolta e reinterpretata intelligentemente per il personaggio di Tina, che sembra essere parte della società dell'uomo, quando in realtà si scopre essere un troll, una creatura mostruosa mitologica in via d'estinzione.

 

Il processo di accettazione della propria vera natura non viene paventato immediatamente allo spettatore, ma viene accompagnato nel corso della pellicola attraverso i dubbi di Tina, che è conscia di essere diversa dagli esseri umani, ma ne è allo stesso tempo spaventata per le conseguenze che potrebbe portarle a livello esistenziale. La nostra protagonista infatti, era sempre stata discriminata fin da piccola per i suoi difetti genetici dai suoi compagni di classe, e suo padre le aveva sempre raccontato di essere stata colpita da un fulmine da bambina.
Il cambiamento sia psicologico che fisico della nostra protagonista viene accompagnato dunque da Vore, che le racconta l'origine della loro specie e le insegna il modo di vivere dei troll. La nostra protagonista ritorna così come una bambina innocente ed un'adolescente ribelle a riscoprire sé stessa, il suo corpo, i suoi odori, la sua forza, il suo contatto con la natura, la sua dieta entomofaga, i suoi impulsi sessuali che culminano nell'atto passionale che consumano i nostri due troll in mezzo alla foresta.

 

Eva Melander, Eero Milonoff

Border - Creature di confine (2018): Eva Melander, Eero Milonoff

 

Kolumne Cannes Cannes: Die Zollbeamtin wühlt in der Erde - taz.de

 

La regia di Ali Abbasi riesce perfettamente ad inquadrare la scena pudica tra Tina e Vore che non è fine a sé stessa, anzi, la potenza espressiva e disturbante della scena è funzionale a rappresentare il culmine ormonale, passionale, sessuale e di crescita della nostra protagonista, che assiste finalmente al compimento della sua emancipazione trollesca, che unita alla natura intrinseca della foresta, ristabilisce finalmente la sua tanto attesa liberazione dalle costrizioni sociali artificiose della società dell'uomo.
Il regista riesce perfettamente anche ad inquadrare le bellezze della natura scandinava che accompagnano Tina e Vore quasi come se fossero Adamo ed Eva nel paradiso terrestre dell'Eden e alternare tale folklore norreno solare e rigoglioso, alle ambientazioni cupe cittadine che riportano i nostri personaggi nella realtà urbana ad affrontare i loro demoni interiori.

 

Eva Melander, Eero Milonoff

Border - Creature di confine (2018): Eva Melander, Eero Milonoff

Eva Melander, Eero Milonoff

Border - Creature di confine (2018): Eva Melander, Eero Milonoff

 

La dicotomia tra natura e uomo è sapientemente segnata dai due generi predominanti nel lungometraggio ovvero il fantasy e il thriller, che interrompono l'illusione fiabesca per focalizzarsi sul caso di pedopornografia, che se inizialmente sembrava di contorno, diventa sempre più interdipendente alla sfera personale di Tina fino a diventare emblematico per l'evoluzione definitiva del personaggio.
Il film giocando sul tema della diversità non nasconde affatto sotto la natura aulica del fantasy il marciume corrotto che permea nella società degli uomini, che essendo responsabili delle proprie disgrazie, producono involontariamente anche in coloro che rappresentano l'innocenza e la purezza, il loro lato più mostruoso e violento.

 

La componente thriller e drammatica fagocita infatti la componente fantastica per una narrazione più adulta, realistica e mistica, che porta lo spettatore a dubitare della vera natura dei personaggi che incontra durante il corso della pellicola, che potrebbero sembrare per come appaiono quando in realtà rappresentano tutt'altro. Il connubio dei generi rende il film ancora più ambiguo e imprevedibile, crudo e orrorifico nel trattare il parallelismo tra pedopornografia e la natura mostruosa dei troll, che per certi versi può ricordare Eraserhead di David Lynch.

 

Eraserhead baby… What was that thing? | Boston Pictures

Odds & Ends - Il blog di Rudy Salvagnini: Border - Creature di confine

 

Il rapporto tra Tina e Vore rimane in assoluto il cardine del film e la chiave di svolta della pellicola, che da un magnetismo reciproco passa ad un legame passionale fino a culminare in un dramma esistenziale. La costruzione effimera, ma profonda del loro rapporto si riflette indubbiamente sulla corruzione dell'uomo e dello scontro razziale con i troll, che porterà Tina a rivalutare i suoi legami familiari e bestiali fino a raggiungere un'autoconsapevolezza che forse le permetterà di vivere serenamente come un troll, ma con una bontà tipicamente umana.

 

La sorpresa nel finale indubbiamente è sinonimo di speranza per Tina, che per tutti i 3 atti del film si approccerà diversamente alla vista di un insetto, che simboleggia la crescita personale della nostra candida e innocente protagonista, che forse un giorno troverà finalmente pace nella sua tormentata esistenza.

 

Review: Sniffing Out Guilt in a Strangely Engaging 'Border' - The ...

 

Ali Abbasi si conferma alla sua opera seconda come un giovane regista capace di veicolare sapientemente un messaggio sociale nei riguardi dell'integrazione, dell'esclusione e delle diversità attraverso il folklore della mitologia scandinava, che racconta la natura dell'essere umano dinanzi alla crudeltà, alla realtà e alla verità delle difficoltà della vita, che possono trovare soltanto risoluzione di fronte alla bontà, alla gentilezza, all'altruismo, all'amore e alla tolleranza di noi esseri umani.

 

Insomma, una favola dark per niente retorica ma incredibilmente realista, che attraverso il genere riesce perfettamente a descrivere l'epopea e forse un possibile futuro più integrato e meno divisorio per l'egida del genere umano.

 

Un film assolutamente da rivedere, perchè forse ci troviamo di fronte ad una delle migliori pellicole di quest'anno (2019).

 

Voto 9

 

Poster Border - Creature di confine 

 

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