Regia di Ali Abbasi vedi scheda film
Negli ultimi anni il cinema scandinavo ha dato segni di grande vitalità creativa sopratutto nella sezione collaterale di Cannes del Certain Regard.
Il 2014 ci ha fatto conoscere Ruben Ostlund e il suo Forza Maggiore preludio della futura Palma d'oro con The Square, quest'anno la giuria presieduta da Benicio Del Toro ha voluto premiare Border, film tratto da un romanzo di John Lindqvist lo stesso di Lasciami Entrare, un'opera che ti disorienta, ti spiazza ma che alla fine ti rapisce.
Un film che mescola thriller, fantasy, critica sociale e amore. Un miscuglio che mette dentro forse troppo rendendolo un film imperfetto, ma forse è proprio questa imperfezione il suo vero punto di forza.
Protagonista è Tina una donna dall'aspetto molto particolare causa una degenerazione genetica (almeno crede lei) dotata di un grande dono: lei riconosce le emozioni altrui tramite l'olfatto. E grazie a questa particolarità, lavora alla dogana che separa la Svezia dalla Danimarca scoprendo di volta in volta chi traffica in alcolici e chi materiale pedopornografico.
Di contro è totalmente invisibile nella vita reale, con un compagno di vita di comodo e un padre con lampi di Alzehimer.
Di colpo l'incontro casuale ma non troppo con Vore, una persona col suo stesso disagio. La metà della mela sempre cercata. Un "uomo" che vive la sua diversità con molto livore e molta rabbia e che entrerà prepotentemente nella sua vita facendole vivere emozioni mai provate prima e una nuovo consapelezza della sua diversità.
Il regista Ali Abbasi costruisce un film patchwork che mescola diversi generi e diverse storie, un mix che rischia più volte di destabilizzare sia lo spettatore che lui stesso. Il film parte, si perde e si ritrova più e più volte nei suoi 101 minuti.
Ma ha una sua originalità che fa accettare tutto a chi lo vede. Sopratutto nelle sue parti più grottesche come il primo rapporto sessuale o il primo parto (non entro nello specifico per non rovinare la sorpresa).
I suoi eccessi fanno di Border un film non eccezionale ma difficile da dimenticare sopratutto dopo che lo ha metabolizzato rendendomi curioso sul passo successivo del regista Abbasi.
Voto 7
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