Regia di Carlos Diegues vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - SÉANCE SPÉCIALE
Il circo è prima di tutto una tradizione, che si tramanda, nella costanza di un esercizio costante e giornaliero, di generazione in generazione: proprio in tal senso seguiamo le vicissitudini, a volte drammatiche, a volte colorate, che inducono la famiglia Knieps a fondare, nel 1910 sotto l'ala protettiva di una leggendaria Imperatrice vergine di natali mitteleuropei (non poi così illibata come impone la tradizione popolare), il mitico Circo Mistico, portandolo avanti, tra fortune e rovine, fino ai giorni nostri: di generazione in generazione, seguendo il complicato corso di una storia tormentata da eventi personali e non, in grado di scuotere un paese lontano da un Europa spesso evocata e trascinante, mai in ugualmente pace e sempre scossa e devastata da tragedie.
Il tempo che passa anche in un paese ed un mondo un po' immaginario ma rappresentato in modo speculare a quello reale, di cui esso diventa come una dimensione alternativa, la polvere e la vecchiaia che affliggono chiunque ed ogni cosa tranne il maestro cerimoniere Célavi, nomen-omen che non invecchia come tutti, ma muta solamente di pettinatura per attraversare indenne le ere.
Carlos Diegues, che fa cinema ogni vent'anni ed è noto al mondo per il malizioso Tieta do Brazil dei '90 con Sonia Braga, ci sorprende con una forsennata e melanconica epopea poetica, che rifugge il facile effetto americano vuoto e traviante visto proprio di recente nello statico e plastificato The Greatest Showman con un perfettino ed improbsbile Hugh Jackman, per concentrarsi sulla tradizione, indovinando l'approccio "magico" entro un mondo bizzarro ma pieno di arte che si concilia alla perfezione con la poesia ed il sentimento del vivere.
Bravi attori, un coro di talenti che si passano cordialmente e con sentimento la staffetta della vita come in in salto mortale dal trampolino più importante; tra i questi riconosciamo in Vincent Cassel autoritario e assai "dotato", che nuovamente si destreggia alla perfezione con il portoghese.
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