Trama
Una giovane donna vive da sola con la figlia di otto anni. Una sera, dopo un incontro in discoteca, la madre decide di andarsene lasciando la figlia abbandonata a se stessa.
Approfondimento
ANGEL FACE: LA PAURA DI ESSERE ABBANDONATI
Diretto e sceneggiato da Vanessa Filho, Angel Face racconta la storia di Elli, una bambina di otto anni che vive in una piccola città della Costa Azzurra con la madre Marlene. Quando Marlene, che recita per vincere la noia e nascondersi continuamente dai servizi sociali, si tuffa in una delle sue notti di eccesso e sceglie di lasciare Elli per andare con un uomo appena conosciuto, la piccola si ritrova a confrontarsi con i demoni della madre al fine di riaverla con sé.
Con la direzione della fotografia di Guillaume Schiffman, le scenografie di Nicolas Migot, i costumi di Ariane Daurat e le musiche originali di Audrey Ismael e Olivier Coursier, Angel Face viene così raccontato dalla regista in occasione della presentazione del film nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes 2018: "Sentivo l'esigenza di raccontare una storia che ruotasse intorno ai temi della dipendenza, della mancanza di amore e dell'insicurezza. Volevo rappresentare e filmare la solitudine di Elli, il fatto che non ha punti di riferimento e il suo incontro con l'alcol che, arrivato troppo presto nella sua vita, è il sintomo evidente del suo disagio. Angel Face è un film che parla dell'amore e di tutti quei sentimenti che lo influenzano, che lo rendono assente e che creano dipendenza nella protagonista. Ma è anche un film sul rinnovamento e sulla rinascita: nonostante la terribile prova che attraversa, che la fa piombare nella più grande insicurezza, Elli si dimostra capace di resistere, di essere piena di risorse e di trovare la capacità di rimanere in piedi ed andare avanti. Ciò che mi colpisce di Elli è la sua capacità di conciliare simultaneamente il suo dolore con il suo tremendo desiderio di vivere. E ciò che invece mi emoziona profondamente di Marlene è la sua impotenza, la sua fragilità, la sua mancanza di orientamento e di speranza. Marlene è un essere umano sopraffatto dal caos e dal dolore, che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo e che non si ama così da tanto da aprirsi alla felicità e ad amare meglio la figlia. Per me, era necessario rendere palpabili queste emozioni: mentre la storia è frutto di fantasia, le emozioni in gioco sono reali. Io stessa ho dovuto a lungo lottare contro la paura irrazionale di essere abbandonata.
Angel Face parla anche di formazione, riti di passaggio e destino, perché Elli, sebbene abbia solo otto anni, dovrà liberarsi, lasciare andare la persona che più ama al mondo (sua madre), per ricostruire i suoi punti di riferimento e le sue certezze e riprendersi in mano il proprio destino, anche grazie all'incontro con Julio, un uomo che Marlene tempo prima frequentava e che come Elli sembra essere stato abbandonato. Sia Elli sia Julio sembrano riconoscersi istintivamente: il dolore dell'una riecheggia nell'altro e per tale ragione non possono fare a meno di legarsi. Sono due anime solitarie che si capiscono. Elli ha un fortissimo istinto di sopravvivenza: scegliendo Julio, dandogli grande posto nella sua vita, forza il proprio destino. Julio, dal canto sui, saprà come darle prova dell'amore che stava da sempre aspettando".
Il cast
A dirigere Angel Face è Vanessa Filho, regista e sceneggiatrice al suo primo lungometraggio. "Ho alle spalle una formazione piuttosto variegata ma da sempre ho desiderato divenire regista. Fin dall'infanzia, ho sempre avuto in mano una macchina fotografica o una videocamera per scattare foto o mettere in scena… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Un film di vita ai margini,duro e drammatico ,brava la Cotillard e ancora piu' brava la giovane attrice,a tratti esagerato...possibile che i servizi sociali,gli insegnanti di scuola non si siano mai accorti che una bimba di 11 anni viveva senza genitori e sola in mezzo alla strada ???....d'accordo e' un film....pero'....
commento di ezio