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Girl

Regia di Lukas Dhont vedi scheda film

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La recensione su Girl

di port cros
6 stelle

Sensibile, ma non travolgente, ritratto di un'adolescente in transizione e aspirante ballerina classica. Fortunata ad essere appoggiata da famiglia e compagne, affronta le difficoltà della transizione senza rinunciare al suo sogno. Le continue scene di danza classica però alla lunga stufano.

71° FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES (2018)

 

Victor Polster

Girl (2018): Victor Polster

 

Sensibile, ma non travolgente, ritratto di un'adolescente in transizione, Girl segue i passi (di danza) della quindicenne Lara, giovanissima transgender MtF e aspirante ballerina classica.

La ferrea volontà di riuscire, nonostante alcune difficoltà fisiche poste da un corpo ancora in parte maschile, in questo ambito visto come coronamento della grazia e della femminilità a cui aspira, si scontra con l'altrettanto incrollabile determinazione a completare il cambiamento di genere attraverso l'operazione di riassegnazione degli organi genitali. Operazione che richiederebbe un preparazione ed un rafforzamento del fisico che assolutamente va assoltamente nella direzione opposta rispetto allla routine debilitante imposta dalla pratica quotidiana nella danza.

La scelta del regista è quella di concentrarsi sulle difficoltà intrinseche dell'essere transgender più che su quelle create da una società intollerante. Lara può per sua fortuna contare sull'appoggio di molte persone che la circondano e non deve fare quotidianamente i conti col pregiudizio e l'odio,a differenza ad esempio di quanto dovesse fare la protagonista di Una donna fantastica, il più premiato film trans dell'ultimo anno. Solido il rapporto col padre, che fa di tutto per sostenerla nel difficile periodo in cui ai cambiamenti tipici dell'età adolescenziale si somma la trasformazione dell'identità sessuale. Anche nella scuola di danza Lara è essenzialmente ben accetta, tanto che l'imbarazante "voto" su chi si sentisse a disagio nel condividere lo spogliatoio con lei mostra che le compagne non sui fanno troppi problemi, mentre le insegnanti cercano di aiutarla a superare i problemi posti dagli elementi meno femminili del suo fisico. 

L'idea della danza è assolutamente valida, per evitare di ridurre la vita della protagonista alla sola questione del cambio di sesso. Tuttavia il regista si fa prendere la mano, dedicando agli allenamenti sulle punte una serie interminabile di scene che risultano ripetitive, anche perché girate in maniera troppo statica, trascurando il resto della quotidianità della giovane.

La scena "shock" si poteva evitare e non aggiunge nulla alla storia.

Assolutamente credibile nella parte il protagonista Victor Polster, attore non trans dalla fisicità flessuosa e androgina.

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