Trama
La quindicenne Lara è determinata a diventare una ballerina professionista. Con il sostegno del padre, si lancia alla ricerca dell'assoluto in una nuova scuola. Le frustrazioni e l'impazienza adolescenziale di Laura si accentuano però quando si rende conto che il suo corpo non si piega così facilmente alla rigida disciplina dal momento che è nata maschio.
Approfondimento
GIRL: UNA RAGAZZA NEL CORPO DI UN RAGAZZO
Diretto da Lukas Dhont e sceneggiato dallo stesso con Angelo Tijssens, Girl racconta la storia della quindicenne Lara, determinata a diventare una ballerina professionista. Con il supporto di suo padre, Lara si getta nella danza e nella ricerca dell'assoluto in una nuova scuola. Le sue frustrazione adolescenziali e l'impazienza si intensificano nel momento in cui realizza che il suo corpo non si adatta come vorrebbe alla rigida disciplina che le viene imposta. Il tutto accade per una semplice ragione: Lara non è un'adolescente come tante altre ma è nata in un corpo maschile.
Con la direzione della fotografia di Frank van den Eeden, le scenografie di Philippe Bertin, i costumi di Cathérine Van Bree e le musiche di Valentin Hadjadj, Girl viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Cannes 2018 nella sezione Un certain regard: "Quand'ero bambino, mio padre voleva che fossi un boy scout. Ogni due settimane, spingeva me e mio fratello ad andare con gli altri ragazzi ad avventurarci nel fango o in campeggio. Entrambi odiavamo quelle attività e farle. Preferivamo di gran lunga recitare, cantare e ballare, perché sentivamo che erano gli unici modi per poterci esprimere liberamente ed essere noi stessi. Si può immaginare quanta confusione sia nata in noi quando molto tempo dopo abbiamo scoperto che si trattava di cose viste come femminili, prettamente per ragazze. Ero un maschio: come potevano allora piacermi? Ho quindi smesso di praticare recitazione, canto e ballo perché non volevo assolutamente che si ridesse di me.
Molti anni dopo, quando avevo appena iniziato a frequentare la scuola di cinema, ho letto un articolo su un giornale a proposito di un giovanissima ragazza. Era nata come maschio ma si era convinta di essere in realtà una femmina, nonostante la biologia non fosse di certo d'accordo con lei. Sin da subito, ho provato ammirazione nei suoi confronti e mi sono appassionato alla sua vicenda di giovane temeraria che con coraggio sfida una società in cui genere di appartenenza e sesso sono inevitabilmente connessi. Ed è in quel momento che è nato Girl: dalla necessità di dire qualcosa su come percepiamo l'appartenenza di genere, la femminilità e la mascolinità. Ma, soprattutto, dal desiderio di mostrare i dilemmi interiori di una giovane eroina che mette a rischio il proprio corpo per diventare la persona che vuole essere, di qualcuno che ha scelto di essere se stessa a soli quindici anni mentre altri ci impiegano una vita intera per decidere chi essere".
Il cast
A dirigere Girl è Lukas Dhont, regista e sceneggiatore belga. Nato a Ghent, in Belgio, si è diplomato in arti audiovisive alla Kask School of Arts della sua città e ha mosso i primi passi nel mondo dei cortometraggi: Corps perdu e L'infini, suoi primi lavori, hanno ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Premio miglior interprete Certain Regard a Victor Polster al Festival di Cannes 2018
- Caméra d'or miglior opera prima al Festival di Cannes 2018
- Queer Palm al Festival di Cannes 2018
Commenti (10) vedi tutti
Un film bello e triste come lo sguardo di Lara, la giovane protagonista nata in un corpo di maschio che non sente più suo ma con cui è costretta a convivere in un doloroso percorso di conquista della sua innata femminilità
leggi la recensione completa di galaverna15 anni un'età difficile e delicata per tutti. La danza classica attività innaturale che sforza il corpo. Figuriamoci se poi ci aggiungiamo la sofferenza di non riconoscersi nel sesso con cui si è nati. Povera ragazza! E povero padre a gestire da solo una figlia così! Comunque un film da vedere
commento di Artemisia1593Lara era un’adolescente transgender che forse stava vivendo nel migliore dei mondi possibili, senza saperlo...
leggi la recensione completa di laulillaNon male ma il finale mi ha lasciato molti dubbi,tanti dubbi,troppi dubbi....ha rovinato tutto.
commento di ezioUn film decisamente fine e sensibile. Le angoscie,la frustrazione,l'attesa, la forza,la paura,il senso di inadeguatezza e il coraggio sono palpabili e persistono per tutta la durata del film, impossibile non entrare in empatia con la giovane Lara. Ottima interpretazione degli attori.Voto 8 per l'estrema delicatezza nel racconto.
commento di Frrancisi può sorridere senza essere felici, e a volte il percorso per essere davvero felici è un pò più complicato del solito. lukas dhont cin introduce alla bellissima storia di lara, interpretata magnificamente da victor polster. vediatelo
leggi la recensione completa di zombifilm profondo.. tema molto delicato e difficile.. l'interpretazione di Lara vale un oscar .... eccezionale.. un po’ troppo lunghe le scene di danza..peccato..voto 7
commento di nicelady55Il problema di Lara non è quello di sentirsi una donna in un corpo da uomo. E neanche la preoccupa l'operazione che dovrebbe consentirgli di vivere liberamente la sua sessualità. Il suo fardello psicologico è l'attesa, che vive con un'impazienza rabbiosa, figlia del desiderio di non doversi nascondere più agli sguardi pruriginosi delle coetanee.
commento di Peppe Comunela regia è accurata e sensibile, la prova attoriale di Victor Polster vale la visione. permane la sensazione di un funesta predestinazione che pervade tutto il film, attraverso il susseguirsi di primi piani e scene reiterate che sembrano voler stordire lo spettatore, che poi però si dovrà accontentare di un finale un po' indulgente e frettoloso.
commento di giovenostaSensibile, ma non travolgente, ritratto di un'adolescente in transizione e aspirante ballerina classica. Fortunata ad essere appoggiata da famiglia e compagne, affronta le difficoltà della transizione senza rinunciare al suo sogno. Le continue scene di danza classica però alla lunga stufano.
leggi la recensione completa di port cros