Regia di Jafar Panahi vedi scheda film
Film di spessore lontano dal conformismo culturale
Film celebrato a Cannes che merita tutte le attenzioni del caso. Un film di non facile decifrabilità perché gioca su vari piani. Parte come un giallo, poi si trasforma in un road movie, poi plana su culture lontane, lontanissime (come l’indistinta cultura iraniana che nasconde al suo interno mondi contrapposti). Il film ci impone una certa apertura mentale, non sarà facile comprendere cosa tenga insieme l’ostracismo verso una ragazzina che vuole fare l’attrice e un senso dell’ospitalità senza limiti. Un film per chi non si vuole cullare nel conformismo culturale, dove non mancano gli spunti comici, per un finale liberatorio, il tutto a creare una commedia di grande spessore. Questa poliedricità lo rende però un film a tratti sgrammaticato, ma cosa c’è di più sgrammaticato della nostre vite? Da vedere, da meditare.
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