Regia di Jafar Panahi vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - CONCORSO
Una famosa attrice iraniana riceve un video su Telegram che la sconvolge: una ragazza filma al cellulare un breve video che terminerebbe col suo suicidio. Motivo di tanta disperazione: essere stata costretta dalla famiglia ad abbandonare gli studi cinematografici in cui peraltro eccelleva.
Per questo la donna, sconvolta, convince a mettersi in viaggio col regista Jafar Panahi per trovare notizie della giovane, confutare che quel video è frutto di finzione, e mettersi in pace con la coscienza.
Il viaggio dei due nel nord dell'Iran metterà i due artisti a contatto con una realtà rurale sconosciuta o almeno dimenticata. E i due fruiranno di una accoglienza semplice ma accorata, disinteressata e più calorosa di inutili sfarzi senza anima di cui spesso i colleghi famosi come loro vengono beneficiati. Ancora cinema sul cinema in nome e a maggior gloria del maestro Kiarostami, di cui Panahi fu allievo e fido collaboratore.
DOV'È LA CASA DELLA NOSTRA AMICA, verrebbe da scrivere parafrasando, con sincerità, ammirazione e nostalgia, uno dei capolavori indiscussi del maestro iraniano. Un cinema magnifico quello di Panahi, che sa chiudere il suo "trattato" morale con la solita lunga sequenza magistrale, quasi commovente.
Cinema al suo stato più puro, gioco di finzione che diventa più vero del vero. Un altro gioiello da un cineasta perennemente perseguitato.
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