Regia di Beom-sik Jeong vedi scheda film
20 FEFF Udine
Allettati dalla prospettiva di un lauto guadagno grazie alla pubblicità che si inserisce nel filmato non appena questo ottiene un certo numero di visualizzazioni, la organizzata troupe di uno show live su internet manifesta il proposito di entrare furtivamente nella notte, nei pressi di un vasto casolare isolato, che ospitò un quarantenni addietro un ospedale psichiatrico famosissimo, Gonjiam appunto, chiuso poi improvvisamente a causa di un suicidio di massa, a seguito del quale la nota e tenace direttrice dell'istituto, fece completamente perdere le sue tracce.
Attrezzati come cineasti professionisti altamente tecnologici, con l'ausilio di telecamere sofisticate e doppia visione, un drone responsabile di vertiginose ed efficaci panoramiche, l'assortito gruppetto riuscirà ad entrare nella tetra magione in avanzato stato di abbandono.
.....fino a scatenare la furia delle fantasmagooriche presenze maligne che la voce popolare attribuisce a quello che viene definito uno tra i sette luoghi più spaventrvoli ed agghiaccianti del pianeta.
Mockumentary allo stato più puro, riprende pedissequamente il meccanismo creato con successi un ventennio fa con la strega di Blair ed il suo progetto sottostante.
Nulla di nuovo, ma tutto già visto, seppur riproposto secondo le tecniche più avanzate ed oggi ormai quasi alla portata di quali sue cine amatore.
Citazionismo senza ritegno, ma opportuno, da Blair Witch, ma pure da altri capisaldi horror come The ring, al servizio di un horror che compie il miracolo di giocare con la prevedibilità ormai scontata di una formula di fatto sin troppo abusata, sapendo tuttavia generare una suspense e momenti di indubbio puro terrore, come non capitava da anni.
Una sana tensione in cui lo spettatore cede alle tentazioni di un meccanismo che ormai ben conosce, ma trova nel contempo un sano brivido di compiacimento nel lasciarsi scientemente trasportare dal giochino ormai noto.
Per questo Gonjiam, con quei primi piani insistito sui volti del terrore, su bocche e nari spalancate a causa di una paura e una tensione che sarebbe ingiusto non riconoscere palpabili, funziona tra il pubblico, che ama farsi catturare dal giochino malizioso e farsi trasportare tra i sentieri oscuri ormai ampiamente tracciati, prevedibili, ma nonostante tutto forieri di saper ricreare la più efficace suspense che sia lecito immaginare in sala, di fronte ad un pubblico che, se ha scelti il film, di sicuro ormai risulta ampiamente spezzato nei confronti del genere.
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