Regia di Hang-jun Zhang vedi scheda film
20 FEFF Udine
Una famiglia agiata trasloca in una nuova villa ed il figlio più giovane, devoto al fratello più grande, genietto di famiglia claudicante da una gamba a seguito di un infortunio, ma in grado di evcellere in mte discipline intellettuali e pratiche, è l'unico ad avvertire un senso di disagio proveniente dai muri solo apparentemente accoglienti di quella abitazione.
In una notte insonne in cui i due fratelli decidono di passeggiare assieme tra la pioggia nelle alture circostanti, il fratello grande viene rapito misteriosamente sotto gli occhi atterriti dell'altro. Tornerà 19 giorni dopo completamente incolume, sano e salvo, incapace tuttavia a suo dire, di ricordare ogni particolare anche minimo della sua breve ma inquietante prigionia.
Ma dimostrandosi di fatto intrinsecamente differente da piccole minuzie che tutti in famiglia tralasciando, tranne il nostro protagonista, che inizia a spirali e a notare circostanze sempre più misteriose. Che non fanno che avvalorare la sua tesi.
Sarà solo l'inizio di un intrigo diabolico, quanto improbabile, che si poggia su passati interessi lucrativi in capo alla famiglia, impegnata a costruire un incastro davvero assurdo ed intricato che risulta di efficacia più teorica che pratica.
Meglio non anticipare null'altro, perché ciò che si pretende possa essere propinato allo spettatore va davvero oltre ogni più inverosimile ed arzigogolata soluzione.
Si può raccontare di tutto, in letteratura o al cinema: il bello della narrazione sta anche in questo; ma è sempre bene darsi cura di consentire al lettore o spettatore di poterne verificare un minimo di plausibilità, soprattutto se i toni sono seriosi e l'atmosfera da thriller-horror sbarra la strada ad ulteriori deviazioni ironiche o di altra natura.
Forgotten, diretto pure con un certo criterio e capace di farsi forza su momenti di suspense tutt'altro che genuini o nuovi, ma piuttosto efficaci, sbaglia completamente lasciandosi galvanizzare dall'intrigo ingarbugliato ed inaccettabile, posto che nella costruzione della matassa narrativa molti dubbi sopraggiungono e molti nodi finiscono per non dipanarsi facilmente come le svolte narrative vorrebbero farci al contrario credere.
Una maggiore onestà e modestia di scrittura avrebbero insomma favorito le sorti di una pellicola che, nella sua prima mezz'ora, prometteva davvero bene.
Tra il cast riconosciamo l'ormai divo in ascesa Kang Ha-neul, valido nel suo ruolo, visto il giorno prima qui al FEFF di Udine in Midnight Runners.
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