La recensione su The Chase

di alan smithee

6 stelle

20 FEFF UDINE

Un immobiliarista avarissimo, solitario ed attempato, fa il giro delle proprietà per riscuotere gli affitti dovuti, non risparmiando occasione per umiliare gli inquilini che ritardano ad assolvere il proprio impegno. Una carogna, insomma, come notano anche un ex poliziotto in pensione ed una ragazza in difficoltà economiche. La morte di alcuni anziani, spinge l’ex poliziotto a rimettersi sulle tracce di un anziano serial killer che terrorizzò il quartiere un ventennio prima, caso peraltro archiviato come irrisolto ormai da anni da parte dell’autorità.

Con la collaborazione di un altro ex poliziotto, l’indagine verrà proseguita dai tre vecchietti; ma anche le morti, sempre più atroci, continueranno a moltiplicarsi.

Tratto da un fumetto piuttosto noto in Corea del Sud, The Chase è un thriller concitato che non risparmia attimi di umorismo a volte anche apparentemente fuori luogo, riuscendo tuttavia poi a rientrare nel clima della concitata caccia allo spietato serial killer, e depistando qua e là le soluzioni probabili e plausibili che la vicenda favorisce nel sui corso.

Opera terza del regista Kim Hong-sun, specializzato in thriller, il film ha dalla sua due noti interpreti non più giovanissimi ma molto volitivi, come Bael Yoon.shik, immobiliarista avido e tirchio, con qualche lieve possibilità di riscatto verso il lato umano, e Sun Dong-il, nel ruolo del poliziotto affetto da gravi problemi di lucidità da Alzheimer: un personaggio quasi surreale, a cui l’attore istrionico dà vita con carattere e un brio apparentemente fuori luogo all’interno di un noir che non lesina morti assai cruente, e sa tener desta l’attenzione puntando anche sulle atmosfere offerte dagli scorci su un quartiere povero, quasi un ghetto per gente che vive al limite della pura sussistenza.

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