Regia di Jang-hoon Lee vedi scheda film
20 FEFF UDINE
Una favola racconta che, con l'arrivo della stagione delle piogge, una mamma pinguino scenda dal paese delle nuvole, ove si è trasferita, per poter ritrovare il suo piccolo, prematuramente abbandonato. La permanenza dei due assieme potrà duraresolo peril tempo dellepiogge. Poi mamma tornerà nel suo regno con l'ultimo treno disponibile, salutando il suo piccolo, che finalmente non proverà più nostalgia e rimpianto, ma solo bei ricordi nei suoi confronti.
Galvanizzato dalla favola, un bimbo lacui mamma è recentemente deceduta, per questo costretto a vivere con l'affettuoso amorevole padre, arrangiandosi entrambi con lodevole diligenza, domestica e spiccia, ritrova la sua amata genitrice nei pressi di una galleria abbandonata. Con l'aiuto del padre, elettrizzato il bimbo la porta a casa, ma qui i due si accorgono entrambi che la donna non ricorda nulla. Riusciranno a metterla a proprio agio oin modo che torni ad essere l'amorevole madre di sempre.... anche se lastagione delle piogge non durerà in eterno, ed un triste presentimento comincia a serpeggiare ogni giorno che passa nella testa dei due.
Tratto dall'omonimo romanzo si Ichikawa Takuji, Be with you strabocca melassa indigesta sin dalle sue prime tendenziose immagini in cartoon, utili a raccontare la favoletta sdolcinata che minaccia dapprima, e poi mantiene puntualmente tutte le svolte melense di questa storiella stucchevole, che più che il fazzoletto, riesce a compèromettere una giornata festivaliera già di per sé avara di soddisfazioni cinefile.
Opera prima dell'ex informatico Lee Jong-hoon, Be with you si inserisce nel filone della commedia melodrammatica che in passato ha goduto di grandi fortune in Corea del Sud, ma che negli ultimi anni pareva abbandonato a scapito dell'action e del poliziesco/thriller.
Posto che, personalmente, trovo decisamente positiva questa ultima tendenza, il film tuttavia è stato un grande successo al botteghino, spopolando nelle sale.
Di fatto la favoletta appare paradossale, completamente priva di una vitale ironia, e pure a tratti estremamente kitch, come quando il padre vedovo si presenta alla ritrovata moglie vestito con una disarmante giacca rosa, inguardabile come il film.
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