Regia di Woo-seok Yang vedi scheda film
20 FEFF Udine - FILM D'APERTURA - NETFLIX
Gli ordini, prima di tutto.
Un atletico e scaltro agente segreto nordcoreano viene inviato nei pressi del confine con la Corea del Sud per uccidere due traditori, da tempo sospettato di cospirazione. In loco tuttavia, l'agente si trova nel bel mezzo di una guerriglia interna: un colpo di stato con cui i ribelli tentano di eliminare il leader massimo nel giorno della sua visita, boicottando un potwbtissimo lanciarazzi americano.
Una strage, tra soldati e civili, ed il grande capo dato per morto, caricato su un furgoncino pieno di peluche e condotto in extremis in salvo a Seoul.
Sulle tracce dei fuggiaschi si mette intraprendente responsabile dell'intelligence sudcoreano, divenendo lui stesso un tassello nevralgico di una strenua lotta per evitare che lo scontro tra le due Coree si misuri a suon di restare nucleari.
Action tuonare, scatenato, fantasmagorico, sin spudorato, girato benino, non senza effetti tronfi e pur a volte goffi.
Ma intrecciato su una storia non tanto improbabile (ovvero si...molto), quanto così ardita e complicata che agli sceneggiatori risulta poi impossibile (e li comorendiamo) riuscire a mantenere le fila del discorso, creando spesso new entries che poi vengono abbandonati a loro stessi o non sfaccettato come prudenza e senso del racconto richiederebbero.
Con Netflix, ma non so bene come spiegarmelo tecnicamente, ancora una volta una vicenda piena di spunti interessanti finisce per perdere colpi e sfasciarsi senza una cura doverosa nei sin troppi dettagli e sotto-storie che gli sceneggiatori ricamano spesso senza eccessivo criterio su uno script di base di fatto galvanizzante.
Bravi tuttavia i due interpreti divi, che hanno infiammato la serata di apertura e fatto felice un pubblico non solo italiano alla serata inaugurale al Teatro Nuovo di Udine: il "lungo" e bello Jung Woo-sung, vs. il pingue e buono Kwak Do-won.
Non manca l'umorismo schizzato, imprevedibile, a bruciapelo, spesso fuori luogo, e una lieve ironia sul patriottismo da marionette tipico della spietata dittatura vista da uno sguardo tipicamente "meridionale" e democratico.
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