Regia di Akihiro Toda vedi scheda film
20 FEFF UDINE
Il nome, ovvero l'identità: Nakamura Masao ha passato i quaranta, ha avuto la possibilità di costruirsi una famiglia, una vita armoniosa, ma ha finito per rinunciare a tutto ciò scegliendo la solitudine. Per garantirla, preservarla, renderla opponibileai terzim Toda utilizza stratagemmi come comunicare false generalità, raccontare e costruirsi addosso false intimità familiari che nascondano il suo essere solo come termone di riferimento condiviso e prescelto.
Quando il suo ultimo datore di lavoro, presso una fabbrica di smaltimento di rifiuti, scopre che l'uomo ha mentito riguardo alla sua situazione familiare ed è per questo in procinto di prendere provvedimenti, dal nulla appare una giovane diciassettenne che, di fronte a tutti, si manifesta come la figlia dell'uomo, come a confutare, nel momento pioù critico, tutte le perplessità ed i dubbi ormai inequivocabili che avevano conpromesso la credibilità e la buona fede dell'uomo.
Capiremo poco per volta il perché la ragazza si è convinta a salvare l'uomo, e come è riuscita a rintracciarlo e a salvarlo, o redimerlo da questo atteggiamento di sconfitta e rinunciache da molto tempo onduceva l'uomo a vivere vite anonime e parallele sotto mentite spoglie.
Ed il film , che nasce come una brillante commedia degli equivoci e degli incatri, si trasforma in qualche modo, forse con qualche tentennamento inevitabile, o forzata macchinazione, in un thriller dell'anima che unisce due personaggi sensibili e bisognosi di sorreggersi l'un l'altro, anche a costo di modificare impercettibilmente, ma sensibilmente, alcuni particolari tali che trasformano radicalmente un legame fittizio in uno naturale, o viceversa.
La commistione dell'elemento tenerezza/umanità, con la sorpresa da thriller sofisticato e imperniato a sondare le sfaccettature caratteriali dei due protagonisti, in fondo funziona, anche se il film rischia in qualche modo di risultare un pò troppo meccanico, o predicatorio nello svelarci la vera natura di un rapporto di coppia mai compreso a fondo, mai sviluppato a dovere, e generatorte di frintendimenti e false speranze od illusioni.
Alla sua opera seconda, Toda Akihiro si rivela un nome da tenere d'occhio nel panorama piuttosto sfaccettato degli autori giapponesi emergenti.
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